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Giovan Battista Adriani
(✶1511   †1579)

Giovan Battista Adriani (Firenze, 1511 – Firenze, 1579) è stato uno storico e oratore italiano, nominato storiografo ufficiale del Granducato di Toscana.

Nato a Firenze, figlio dell'umanista e politico Marcello Virgilio Adriani, da cui gli derivò il soprannome Marcellino, e di Maria da Casavecchia, di una casata della nobiltà cittadina, Giovan Battista studiò filosofia a Padova, dove era andato esule nel 1530, a seguito della caduta della Repubblica fiorentina, e dove conobbe, fra gli altri, Pietro Bembo, Annibal Caro e Benedetto Varchi. Con quest'ultimo, in particolare, ebbe un noto scambio di sonetti e rime.

Nella città natale, in cui aveva potuto far ritorno nel 1540, fu professore di eloquenza, tenendo la cattedra nello Studio fiorentino per un trentennio, dal 1549 sino alla morte. Su incarico del granduca Cosimo I de' Medici, continuò la Storia di Benedetto Varchi, morto nel 1565, con il titolo di Istoria de' suoi tempi, riguardante gli anni dal 1536 al 1574, pubblicata postuma dal figlio.

Per il tono filosofico e le intenzioni moraleggianti, l'opera si rifà a Polibio e a Tacito, e dimostra, inoltre, un'acuta comprensione dei suoi tempi cercando di inserire le vicende di Firenze nel contesto degli avvenimenti europei, sulla scorta della metodologia del Guicciardini. Scrisse anche una biografia di Cosimo I, molte orazioni funebri e, sotto forma di lettera, un saggio sull'arte antica per un'edizione de Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari.

Fu membro dell'Accademia Fiorentina. Sposatosi due volte, ebbe diversi figli, fra cui Marcello, detto il giovane per distinguerlo dal nonno, che fu un filologo.

Deceduto in seguito a una lunga malattia, la sua orazione funebre fu svolta da Francesco Bonciani nella chiesa di Santa Maria degli Alberighi. Tuttavia, secondo Jacques-Auguste de Thou, Adriani fu sepolto in una chiesa, detta di S. Francesco, fuori le mura di Firenze.

Una sua effigie, opera del Vasari, si trova a Palazzo Vecchio, in un riquadro del soffitto del salone dei Cinquecento.

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Opere principali

1558 - Oratio in sacris funeribus Caroli V Caesaris Augusti (anche in volgare nel 1559; II ed. 1562)
1563 - Oratio fvnebris de lavdibvs Eleonorae Toletanae Cosmi Medicis Florent. senen. ducis vxoris
1564 - Oratio in funere Ferdinandi Imperatoris Augusti
1564 - Carmina in laudem Michaelis Angeli Bonarotae
1567 - Lettera...a M. Giorgio a Vasari (pubblicata separata, fu poi inserita dal Vasari, nel 1568, nel II tomo della sua opera)
1568 - Laudatio in Funere Isabellae Hispaniarum Reginae
1574 - Orazione fatta in latino all'esequie del Sereniss. Cosimo de Medici
1578 - Oratio in funere Johannae Austriacae, uxoris Franc. sereniss. Mag. Duci Etruria (anche in volgare)
1580 - Oratio de morte contemnenda
1583 – Istoria de' suoi tempi (22 libri) (II ed. Venezia 1587)

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Bibliografia

Jean Balsamo, Giovanni Battista Adriani, in Id., Poètes italiens de la Renaissance dans la Bibliothèque de la Fondation Barbier-Mueller. De Dante à Chiabrera, Droz, Ginevra 2007, pp. 19-20.
Adolfo Bartoli (a cura di), Scritti varii editi ed inediti di G.B.Adriani e di Marcello suo figliuolo, Romagnoli, Bologna 1871.
Eliana Carrara, Giorgio Vasari, Giovanni Battista Adriani e la stesura della seconda edizione delle Vite. Ragioni e nuove evidenze della loro collaborazione, in «Opera Nomina Historiae», 2010, n. 2-3, pp. 393-430.
Giammaria Mazzucchelli, Notizie intorno alla vita di Giovanbatista Adriani, in G. Adriani, Istoria de' suoi tempi, t. I, Giachetti, Prato 1822, pp. 13-20.
Giovanni Miccoli, Adriani, Giovanni Battista (Giambattista Marcellino), in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 1, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1960.
Notizie letterarie, ed istoriche intorno agli uomini illustri dell'Accademia Fiorentina, Matini, Firenze 1700, pp. 44-49, ad vocem.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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