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Italo Calvino
(✶1923   †1985)

Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) è stato uno scrittore e partigiano italiano.

Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un proprio personale e coerente percorso di ricerca. Di qui l'impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia, dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, si direbbe, classica.

I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario, sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d'inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.

«Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all'altra. Mi chieda pure quello che vuol sapere e Glielo dirò. Ma non Le dirò mai la verità, di questo può star sicura.»
(Italo Calvino nella lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964)
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Origini familiari e infanzia cubana (1923-1925)

Italo Calvino nasce il 15 ottobre del 1923 a Santiago de las Vegas, nell'isola di Cuba da genitori italiani. Il padre, Mario, è un agronomo originario di Sanremo, poi trasferitosi in Messico e a Cuba, mentre la madre, Eva Mameli, originaria di Sassari, dopo aver lavorato come assistente presso la cattedra di botanica nell'Università di Pavia, ha ottenuto la libera docenza nel 1915. Dopo la Prima guerra mondiale, Eva e Mario, già conosciutisi anni addietro, approfondiscono il loro rapporto finché la donna accetta di sposare l'agronomo e seguirlo a Cuba, dove questi dirige una Stazione Agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero.

Di Cuba Calvino non ha nessun ricordo come egli stesso afferma nella sintetica biografia scritta per il volume Ritratti su misura "Della mia nascita d'oltremare conservo solo un complicato dato anagrafico (che nelle brevi note bio-bibliografiche sostituisco con quello più "vero": nato a Sanremo), un certo bagaglio di memorie familiari, e il nome di battesimo che mia madre, prevedendo di farmi crescere in terra straniera, volle darmi perché non scordassi la patria degli avi, e che invece in patria suonava bellicosamente nazionalista."

Nel 1925 i coniugi Calvino decidono di ritornare in Italia. Secondo lo stesso autore, tuttavia, il rientro in patria era già stato programmato in precedenza ma rinviato per l'attesa della sua nascita. La famiglia si trasferisce a Sanremo dove il padre, come scrive Giulio Ferroni, "[...] tenne la direzione della Stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo» utilizzando anche il parco della sua villa «La meridiana» per svolgere una intensa attività di sperimentazione di nuove colture floreali".

La fanciullezza (1925-1933)

A Sanremo Calvino vive serenamente gli anni della fanciullezza, che egli ricorderà così: "Sono cresciuto in una cittadina che era piuttosto diversa dal resto dell'Italia, ai tempi in cui ero bambino: San Remo, a quel tempo ancora popolata di vecchi inglesi, granduchi russi, gente eccentrica e cosmopolita. E la mia famiglia era piuttosto insolita sia per San Remo sia per l'Italia d'allora: scienziati, adoratori della natura, liberi pensatori [...] mio padre, di famiglia mazziniana repubblicana anticlericale massonica, era stato in gioventù anarchico kropotkiniano e poi socialista [...] mia madre [...] di famiglia laica, era cresciuta nella religione del dovere civile e della scienza, socialista interventista nel '15 ma con una tenace fede pacifista".

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Il periodo fascista non sembra inizialmente segnare in modo particolare la sua personalità né sconvolgere la serenità familiare di quegli anni. Nonostante i genitori siano intimamente e culturalmente contrari al regime fascista, la loro posizione (socialista lei e anarchico lui) sfuma nell'ambito di una generale condanna della politica. Lo scrittore, sul periodico milanese «Il Paradosso», scriverà: "Il primo ricordo della mia vita è un socialista bastonato dagli squadristi [...] è un ricordo che deve riferirsi probabilmente all'ultima volta che gli squadristi usarono il manganello, nel 1926, dopo un attentato a Mussolini. [...] Ma far discendere dalla prima immagine infantile, tutto quello che si vedrà e sentirà nella vita, è una tentazione letteraria".

Nel 1927 Italo inizia a frequentare l'asilo infantile al St. George College e nasce il fratello Floriano che diventerà geologo e docente all'Università di Genova.

I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo sono complicati, come lo stesso Italo scrive in alcune pagine dedicate al padre. Questi, infatti è costretto a iscriversi al Partito Nazionale Fascista e, per ottenere un incarico presso l'Università di Torino, giura fedeltà al regime. Il primo contatto personale con la cultura fascista, per Italo Calvino, arriva negli anni tra il 1929 e il 1933, quando non può sottrarsi all'esperienza di diventare balilla, obbligo esteso anche agli allievi delle scuole valdesi frequentate dal piccolo Italo. Tuttavia la sua esperienza infantile non sarà, come egli stesso scrive nel 1960, drammatica: "(...) vivevo in un mondo agiato, sereno, avevo un'immagine del mondo variegata e ricca di sfumature contrastanti, ma non la coscienza di conflitti accaniti".

L'adolescenza (1934-1938)

Nel 1934, superato l'esame d'ammissione, frequenta il ginnasio-liceo «G.D. Cassini» dove sarà, come richiesto dai genitori, esonerato dalle lezioni di religione.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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