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Saverio Bettinelli
(✶1718   †1808)

Saverio Bettinelli (Mantova, 18 luglio 1718 – Mantova, 13 settembre 1808) è stato un gesuita e scrittore italiano.

Entrato nell'ordine dei gesuiti nel 1738, fu conosciuto soprattutto per le sue doti di poligrafo, drammaturgo, polemista, critico letterario e poeta. Insegnò retorica in varie città italiane prima di intraprendere nel 1758 un viaggio per tutta l'Italia e la Germania.

Nei suoi viaggi entrò in contatto con numerosi letterati dell'epoca, tra cui Voltaire e Rousseau, con i quali intrattenne una fitta corrispondenza. Nel 1773 in occasione dello scioglimento dell'ordine dei gesuiti, si ritirò a Mantova dove morì nel 1808.

La sua fama è legata principalmente all'opera di critico letterario ricca di umori antiaccademici e antiretorici, ma si fece notare anche per le sue opere di carattere prettamente illuministico. Nel 1757 scrisse le Lettere a Virgilio, nelle quali è contenuta una celebre stroncatura della Divina Commedia di Dante Alighieri, riguardo alla quale affermò: "Sia posto tra i libri di erudizione, e della Commedia si lascino solo taluni pezzi che, raccolti e, come meglio si può, ordinati, formino non più di cinque canti."

Al 1766 risalgono invece le Lettere inglesi per mezzo delle quali propone un ideale di "buon gusto" e una letteratura moderna e disinvolta. In Dell'entusiasmo delle belle arti, risalenti al 1769, egli esalta il valore dell'entusiasmo alla base dell'ispirazione e della fantasia nell'arte secondo una tendenza che è stata considerata preromantica.

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Il Bettinelli fu anche l'autore di poesie di modello arcaico, raccolte nei Versi sciolti del 1758 e ispirate ai componimenti di Carlo Innocenzo Frugoni, di alcune tragedie quali Gionata (1774), Demetrio Poliorcete (1758), Serse (1764) che si collocano nel solco del teatro gesuitico, e dell’opera storica Risorgimento d’Italia negli studi, nelle arti e nei costumi dopo il Mille che risale al 1775.

Figlio di una cugina di Bettinelli, nonché marito di una sua nipote, fu lo studioso Matteo Borsa, di cui l'abate favorì la carriera di professore e critico letterario a Mantova, influenzandone significativamente il pensiero, fedele, come il suo, a un severo classicismo, ma non immune al contempo da suggestioni cesarottiane ed aperture preromantiche.

Opere

Saverio Bettinelli, Dieci Lettere di Publio Virgilio Marone scritte dagli Elisi all'Arcadia di Roma sopra gli abusi introdotti nella poesia italiana, Venezia, Fenzo, 1758
Saverio Bettinelli, Dodici Lettere Inglesi sopra varii argomenti e sopra la letteratura italiana, Venezia, Pasquali, 1766
Tragedie di Saverio Bettinelli della Compagnia di Gesù con la traduzione della Roma salvata di Mr de Voltaire e una cantata per la venuta dell'Imperador a Roma dedicate all'Altezza Reale della Serenissima Principessa Maria Beatrice Ricciarda d'Este Arciduchessa d'Austria, Bassano, Remondini, 1771
Opere edite e inedite in prosa e in versi dell'abate Saverio Bettinelli, Venezia, Presso Adolfo Cesare, 1799-1801, in 24 volumi
Del Risorgimento d'Italia negli studj, nelle arti, e ne' costumi dopo il mille dell'abate Saverio Bettinelli, Venezia, Remondini, 1786
Delle lettere e delle arti mantovane, Mantova, Pannozzi, 1774

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Bibliografia

Claudio Chiancone, Il carteggio di Francesca Roberti Franco con Saverio Bettinelli, in Quaderni veneti, 47-48 (gennaio-dicembre 2008), pp. 189-250.
Saverio Bettinelli, Ragionamenti, Venezia, Adolfo Cesare, 1799.
Saverio Bettinelli, Accademiche dissertazioni su la poesia scritturale, Venezia, Adolfo Cesare, 1800.
Saverio Bettinelli, Sull'eloquenza, Venezia, Adolfo Cesare, 1801.
Saverio Bettinelli, Delle lettere e delle arti mantovane, Venezia, Adolfo Cesare, 1800.
Saverio Bettinelli, Serse re di Persia, Venezia, Adolfo Cesare, 1800.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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