702. Perchè non raccontar tutto anche a tua madre? Manzoni. - Si mise a pensare alle frasi, con cui dar principio alla lettera. Grossi. - Voi credete di dover essere giudicati da Cristo? E come dunque Cristo maledire in tutti i giuochi, Cristo bestemmiare in tutte le collere, Cristo spergiurare in tutti i contratti, Cristo disgustare in tutte le ricreazioni? Segneri.

703. Quando il relativo faccia da soggetto, questo costrutto sa di antiquato. Qui è questa cena e non saria (sarebbe) chi mangiarla. Boccaccio. - E se ci fosse chi farli (chi li facesse), per tutto dolorosi pianti udiremmo. Boccaccio. - S'intenda però che se chi facesse da oggetto o da termine (con preposizione) il costrutto è anche moderno, p. es. Non so chi ringraziare; a chi regalarlo.

704. Quanto all'uso dell'infinito per l'imperativo, vedi addietro, capitolo XVIII, § 3 e 11.

Il participio

Natura del participio
705. Il participio (come accenna la parola stessa, derivata dal verbo partecipare) partecipa del verbo e dell'aggettivo insieme, e denota l'azione come inerente ad un sostantivo o in quanto da esso fatta, o in quanto da esso patita. Ha due tempi, il presente (lodante, temente) ed il passato (lodato, temuto), i quali però non segnano di per sè stessi vera differenza di tempo, ma soltanto il grado dell'azione, poichè il tempo viene determinato dal verbo principale che regola il participio.

706. Quindi il presente indica l'azione in atto tanto ora, quanto per lo addietro, od in avvenire; come il passato indica l'azione in effetto per ciascuno dei tre tempi diversi; e ambedue si possono risolvere con un modo finito retto dal relativo che: lodante, che loda, che lodava, che lodò, che loderà ecc. lodato, che vien lodato, che veniva lodato, che venne lodato, che verrà lodato ecc. ecc.

707. A lui dimorante in Irlanda .... venne voglia di sentire ecc. (qui dimorante ha senso d'imperfetto). Boccaccio. - Quali bramosi fantolini .... Che pregano e 'l pregato non risponde (qui pregato vale colui che è pregato ora, che riceve ora la preghiera). Dante.

708. Da ciò si vede che il participio presente dei verbi transitivi ha sempre senso attivo (lodante che loda) come il passato dei medesimi verbi ha sempre senso passivo (lodato che è lodato, che è stato lodato).