Gerundio sottinteso
762. Spesso il gerundio composto omette l'ausiliare, restando il solo participio passato, come apparisce in alcuni casi, i quali si può spiegare col sottintendere avendo o essendo. Il cavaliere veduto (avendo veduto) la bellezza della fanciulla, si accese. Machiavelli. - Tolto (avendo tolto) delle pietre della montagna e gittatosele dopo le spalle, restaurarono la specie umana. Leopardi.

763. Datogli una voce dalla strada, lo fece affacciare alla finestra. Manzoni. - In questo punto si trovarono sopra la città di Londra, dove scesi (essendo scesi) e veduto (avendo veduto) gran moltitudine di gente concorrere alla porta d'una casa privata, messisi (essendosi. messi) tra la folla, entrarono nella casa. Leopardi. - Il custode condottomi (avendomi condotto) nella stanza a me destinata, si fece da me rimettere orologio, danaro ecc. Pellico. - Intanto che il castellano mandava pel fatto loro i vassalli, il conte e la contessa, licenziato (avendo licenziato) anch'essi ogni molesto testimonio, eran rimasti soli. Grossi.

764. Alcuni grammatici spiegano così anche quei casi che noi risguardammo come participii assoluti (vedi cap. precedente, § 12). Trovato il ronzino della giovane equivarrebbe pertanto ad avendo trovato ecc. Venuto a morte Teodosio equivarrebbe ad essendo venuto ecc. Se ciò fosse vero, non si avrebbero mai participii assoluti, ma soltanto gerundii assoluti. (Vedi però il Diez Grammatik der romanichen Sprachen, lib. IV, cap. VIII, in fine).

765. Presso gli antichi si trova anche il gerundio a maniera di complemento predicativo ad un sostantivo (da esprimersi col relativo che). Qui trovarono i giovani giocando (che giocavano). Boccaccio. - Trovato Ruggieri dormendo (dormente, che dormiva). Boccaccio. - Ma è maniera affatto fuori d'uso nella prosa, e che porterebbe equivoco. Potrebbe usarsi qualche volta in poesia come felicemente l'usò il Tasso: Fra i suoi duci sedendo il ritrovaro; per sedente.

Le forme dei verbi transitivi

Forme del verbo transitivo
766. Il verbo transitivo può avere, come dicemmo nella Grammatica, tre forme; nell'una il soggetto fa l'azione significata dal verbo, p. es. Io batto (qualche cosa o persona) e perciò essa dicesi forma attiva (dal latino agere, operare): nella seconda il soggetto fa l'azione sopra sè medesimo, p. es. mi batto (batto me stesso), e questa dicesi forma riflessiva, poichè l'azione si riflette nel soggetto stesso, e ritorna donde partì: