Gli ordinali in senso indeterminato
73. Anche fra gli ordinali, centesimo e millesimo, possono indicare un numero indeterminato.

69. I numeri ordinali si usano anche per indicare una parte di un'ora, benché l'ora stessa sia stata indicata con i numeri cardinali; per esempio sono le cinque e un quarto; suonava il tocco e tre quarti; era battuto il quarto. Per indicare dopo una quantità intera una metà della quantità stessa, si adopera l'aggettivo mezzo in senso neutro e senza articolo; per esempio un anno e mezzo; un'ora e mezzo; due giorni e mezzo; un bicchiere e mezzo. Parlando di ore, quando il loro numero viene dopo, diciamo la mezza; per esempio era la mezza delle due: vieni alla mezza delle nove.

Gli ordinali con i nomi propri
70. Si usano pure per distinguere l'una dall'altra più persone di ugual nome; per esempio Carlo quinto, Leone decimo, Paolo quarto ecc. Sarebbe un errore dire, secondo il costume francese: Luigi quattordici, Leone dieci.

Nomi sottintesi con gli ordinali
71. Con i numerali ordinali si lasciano sottintendere alcuni sostantivi, chiari per il contesto; come libro, canto ecc. il primo della Genesi; il quarto dell'Inferno; nel nono dell'Iliade.

Uso avverbiale degli ordinali
72. Si adoperano anche avverbialmente in una serie di numeri; primo, secondo, terzo ecc. per esempio da te voglio tre cose; primo, che tu divenga più docile; secondo, che tu segua a studiare; terzo, che tu non pratichi troppo ecc.

I pronomi personali
Pronomi sostantivi e aggettivi

74. Dei pronomi alcuni sono sempre sostantivi, come tutti esclusivamente personali; per esempio io, tu, egli, colui, altri, chi ecc. e certi altri comuni alle cose ed alle persone, come, ognuno, qualcuno ecc. I più sono aggettivi, ma si adoperano spesso come sostantivi, riferendoli cioè ad un sostantivo espresso o sottinteso, tali sono quasi tutti quelli che possono significare cosa, per esempio questo, quello, alcuno, quale ecc. ecc.