98. quando si vuole calcar più la voce sul soggetto. Mi pajono un po' matti coloro. Manzoni;

99. dopo le interrogazioni dirette, quando non importa mettere in ispecial rilievo il soggetto. Hai tu per figliuolo un vitello? Leopardi. - Che pretendiamo noi con tante fatiche? Segneri. - È ito fuori Alamanno? Gelli. - Maestro, ove si trova Flegetonte e Letèo? Dante. (Vedi più oltre, § 22);

100. nelle proposizioni contenenti un augurio, un desiderio, un'imprecazione. Così cresca il bel lauro in fresca riva! Petrarca. E nelle interjezioni con un aggettivo; felice lui, lasso me! ecc. benchè si dica pure me sciagurato! ecc.;

101. nelle proposizioni implicite assolute, sia col participio, sia col gerundio (vedi P. I, cap. XXI, § 12 e cap. XXII, § 4);

102. nelle proposizioni oggettive implicite coll'infinito, quando il soggetto è un pronome personale puro (vedi P. I, cap. XX, § 23).

103. Cosi pure in certe frasi esclamative, dove il predicato sia un possessivo sostantivato. Gran destino è il mio, che le cose a proposito mi vengano sempre in mente un momento dopo l'occasione! Manzoni.

104. Nella poesia si può liberamente anteporre il soggetto. Avanti che la proda Ti si lasci veder, tu sarai sazio. Dante. - Ma l'oriente rosseggiar si vede. Tasso. - Le campane si sentono a martello Di spessi colpi e spaventosi tocche. Ariosto.

105. I pronomi relativi (e per conseguenza anche gli interrogativi), quando fanno da soggetti, precedono sempre il predicato, spesso anche nelle proposizioni assolute col gerundio e col participio; p. es. Il quale (l'istrice) tornando dalla guerra con una certa volpe, e lamentandosi con lei ch'era stracco, la volpe gli disse. Firenzuola. - Fui da crudelissimi ladroni assalito; i quali avendomi tolto ogni mio arnese, me ne andai a un'ostessa ecc. Firenzuola.

106. Che si pospone talora al predicato nominale indicante parentela o altra relazione fra più persone, una delle quali sia morta. Dama Beatrice moglie che fu del caro tuo cavaliere. Passavanti. - Eusebio discepolo che fu del santissimo Girolamo. Vite de' Santi. - Si pospone pure in certe esclamazioni di sdegno; p. es. bestia che tu se'. Boccaccio. Pazzo che tu se'. Firenzuola.