167. Inserzione di molti e svariati complementi fra un relativo di qualità e il sostantivo. E quale, o figlio Della saggia Rebecca, in su la sera, Presso al rustico pozzo e nella dolce Di pastori e di lieti osi frequente Aranitica valle, amor ti punse Della vezzosa Labanide. Leopardi.

168. Inserzione del predicato fra due elementi coordinati. Nuove sotto ferreo arnese Tenti e più chiare imprese. Filicaja. - Quel pensier che nel dì, che lusinghiero Ti si offeriva nella notte, quando Tutto vuoto parea nell'emisfero. Leopardi.

169. (Vedi il Discorso sulle inversioni e parole composte nella Poesia Italiana di Luigi Fornaciari).

Chiasmo
170. Una leggiadra costruzione, anch'essa più frequente in poesia, che in prosa, è quella detta chiasmo, per la quale di due proposizioni coordinate, o di due frasi che fra loro si corrispondono, l'una colloca i suoi elementi in ordine opposto all'altra, producendo quasi un incrociamento, secondo,che suona la greca parola. Rideva insieme, e insieme ella arrossia. Tasso.

171. Qui sorge un fonte, ivi un ruscel si scioglie. Tasso. - Le bocche aperse e mostrocci le sanne. Dante. - Ovidio è il terzo, e l'ultimo è Lucano. Dante. - Il contrario di questa figura si chiama anafora, p. es. Molto egli oprò col sanno e con la mano, Molto soffrì nel glorioso acquisto. Tasso.

Le proposizioni

Collocazione delle proposizioni
172. Quanto alla collocazione delle proposizioni in costruzione subordinata (vedi P. II, cap. IV), si possono fare tre questioni principali: 1° se nei diversi gruppi notati nei capitoli V e VI debbano precedere le principali alle subordinate o viceversa, e ciò tanto rispetto alle subordinate esplicite, quanto alle implicite; 2° se e come si possano inserire proposizioni subordinate in mezzo agli elementi che compongono una principale; 3° se si possano inserire proposizioni principali dentro gli elementi delle subordinate.

Collocazione delle proposizioni subordinate
173. Cominciando dalla prima questione e dalle subordinate esplicite, non si può certo dare una regola generale e assoluta; perchè la naturale progressione del pensiero, i legami che l'un giudizio ha coll'altro, e la forza che il dicitore vuole imprimere piuttosto a questo che a quello, sono le ragioni dello svariato collocamento delle proposizioni nel periodo. Restringendoci pertanto ad alcune osservazioni particolari sulle varie proposizioni subordinate, notiamo quanto segue.