Nomi con due plurali
6. Quanto ai sostantivi che possono avere due plurali, in i e in a, già accennammo i loro differenti significati, notando che il secondo aveva per lo più un senso particolare e ristretto e spesso anche collettivo. Qui porteremo qualche esempio di quei sostantivi, nei quali le due uscite, avendo un senso manifestamente diverso, sono usate tutte e due più di frequente.

7. Anella si usa oggi soltanto in senso metaforico, parlando dei capelli inanellati, come nel Tasso: Torse in anella i crin minuti.
Bracci ha solamente senso metaforico: - Così si dice bracci della croce, bracci di terra, di un fiume ecc. Quando però la parola indica misura, fa il plurale in a: per esempio era alto tre braccia.
Carra si usa per indicare il carico dei carri.
Cervella si usa talora in senso materiale e per maggiore evidenza, specialmente nella frase spargere le cervella, bruciarsi, forare le cervella e simili.
Cigli si usa in senso metaforico: cigli della fossa, del monte e simili.

8. Coltella si usa di rado al plurale e solamente per indicare una specie di daga. Seppur raro e arcaico, si adopera anche in tal senso la coltella, le coltelle, nome femminile.
Cuoia si usa oggi solo per la pelle del corpo umano, o il corpo stesso e la vita, ma per lo più con un certo disprezzo, nelle frasi distendere, riposare, ripiegare, tirare, lasciare le cuoia.
Fila si adopera per indicare più fili che contribuiscono a comporre un tutto, e spesso in senso metaforico o speciale. Si chiamano fila i fili di tela disfatta che servono per le ferite; e far le fila si dice di qualsiasi sostanza viscosa, come formaggio e simili. Del resto si usa fili anche in senso metaforico, per esempio i fili del telegrafo, i fili di ferro ecc.

9. Fondamenta è assai raro: si usa al più in senso proprio per dare maggior forza al discorso, come se si dicesse: tremò la casa fino dalle fondamenta.
Fusa è usato solo in qualche frase, come quando diciamo che il gatto fa le fusa.
Guscia è poco usato anche nel senso indicato.
Membri si usa solo in senso metaforico; per esempio i membri di un'Accademia, i membri d'un periodo.

10. Mura si dice specialmente di città e fortezza e in generale per indicare muri grossi e forti d'uno stesso edificio. Si dice anche tra quattro mura nel senso di in carcere o simili.
Ossi dicesi di ossa non umane, riguardate sparsamente: per esempio al cane si danno gli ossi.
Pugna è d'uso poetico.