Impersonificare

Pregiatissimo Direttore del portale, approfitto della sua nota disponibilità perché pubblichi questa lettera aperta indirizzata all’ormai conosciuta A.N.Pa.Vi.G.I. (Associazione Nazionale Parole Vittime Giornalisti Ignoranti), affinché la predetta Associazione possa accertare se sia rimasto vittima dell’ignoranza – e, quindi, inoltrare la pratica riguardante il mio caso ai probiviri – o se, invece, ho un fratello gemello di cui ignoravo l’esistenza fino a qualche giorno fa.
Mi accorgo, ora, di non essermi presentato, mi scuso e rimedio subito: sono il verbo Personificare. Espongo, dunque, il mio caso. Scartabellando tra le mie cose, ho ritrovato una vecchia copia di un giornale sportivo nelle cui pagine interne un titolo recitava: «Virenque sgradito: impersonifica il doping».
Sono rimasto di stucco. Vuoi vedere, mi son detto, che ho un fratello gemello e non lo sapevo? Che sia stato dato in adozione, subito dopo la nascita, alla grande famiglia dei giornalisti sportivi (e no)? Finora sono sempre stato io, Personificare, a essere adoperato in casi del genere; la cosa, quindi, oltre che scioccarmi mi ha incuriosito.
Ho consultato tutti i vocabolari della lingua italiana in mio possesso: di questo ipotetico fratello – Impersonificare – nessuna traccia. Tutti gli incunaboli che ho potuto consultare, insomma, non lo attestano. Nel titolo in questione, dunque, i verbi che avrebbero fatto alla bisogna sarebbero stati Impersonare o Personificare: «Virenque sgradito, impersona (o personifica) il doping».
Leggo, infatti, in un vocabolario alla voce impersonare: verbo transitivo e intransitivo pronominale. Nel primo caso è sinonimo di personificare: gli antichi impersonavano la fortuna in una dea bendata; nel secondo caso costituisce «la personificazione di un concetto, di un’idea»: secondo gli antichi Greci l’amore s’impersonava in Cupido.
Vediamo, ora, ciò che dicono di me – Personificare – i dizionari: «verbo transitivo, dare a qualcosa, soprattutto a un’idea o a un’entità astratta, la forma di persona viva e concreta» (personificare l’invidia) e, per estensione, «rappresentare in sé qualche cosa, essere il simbolo» (il Parlamento personifica la nazione).
Nel titolo incriminato Virenque non simboleggia il doping? Non lo personifica? Donde è spuntato, amici dell’A.N.Pa.Vi.G.I., questo verbo impersonificare? Vi prego, indagate; se non esiste ed è stato adoperato in mia vece colpite senza pietà: la stampa deve finirla – una volta per tutte – di divulgare imperfezioni linguistiche che inducono in errore i lettori sprovveduti.
Certo che la mia richiesta sarà presa in seria considerazione dagli amici dell’Associazione, ringrazio il Direttore della sua squisita ospitalità e auguro a tutti una serena giornata.
Il vostro Personificare

13-10-2009 — Autore: Fausto Raso