Ancora su essere e avere

A proposito dei verbi essere e avere chiamati verbi ausiliari perché sono, appunto, d’ausilio agli altri verbi per la coniugazione dei tempi composti, spesso siamo in dubbio su quale dei due adoperare.
Non è possibile dare una regola precisa, un buon vocabolario è indispensabile. Possiamo dire, però, in linea generale che l’ausiliare essere si usa con i verbi impersonali, con quelli riflessivi e per la forma passiva dei verbi transitivi.
Avere, invece, si adopera per la formazione dei tempi composti di tutti i verbi transitivi, con i verbi intransitivi che indicano un movimento o moto fine a sé stesso (ho volato, ho corso) e con quelli intransitivi che esprimono un’attività dello spirito e del corpo: ho pensato, ho dormito.
Da notare, ancora, che spesso l’uso di questo o quell’ausiliare fa cambiare di significato il verbo principale: ho mancato (ho commesso una colpa); sono mancato (non ero presente).

13-10-2010 — Autore: Fausto Raso