L'accordatore...

I baci che ti ho dato o i baci che ti ho dati? Siete stanchi, nervosi, sfiduciati e non riuscite ad accordarvi su dato o dati? Non preoccupatevi, è arrivato per voi, amici di questo portale, il vostro accordatore. Tranquillizzatevi, non accordo il vostro pianoforte, bensì la vostra lingua.
Ora rilassatevi e ascoltatemi; sono sicuro che le vostre perplessità spariranno in un batter d’occhio se seguirete scrupolosamente alcune regolette, facili facili, che spero di esporre con la massima chiarezza cercando di evitare qualche... scordatura.
Vediamo un po’, dunque. Il participio passato (sto parlando di un modo dei verbi, ovviamente) quando ha valore o, per meglio dire la funzione di aggettivo si accorda sempre col nome (o sostantivo) cui si riferisce: hai le mani bucate.
Quando è coniugato con il verbo essere la concordanza (con il soggetto) ha sempre luogo: ci siamo incontrati per caso e ci siamo rivisti con piacere.
I dolori (si fa per dire) cominciano quando il nostro amico (il participio passato) è coniugato con i verbi riflessivi apparenti o con l’ausiliare avere.
Per quanto riguarda i riflessivi apparenti il problema, tuttavia, non si pone perché la concordanza con il soggetto si può fare o no; dipende esclusivamente dal gusto dello scrivente (o del parlante). Possiamo dire, infatti, mi sono lavato le mani o mi sono lavate le mani.
Il participio passato coniugato con il verbo avere ci dà, invece, qualche grattacapo: occorre fare dei distinguo. Se precede il complemento oggetto resta invariato (cioè maschile singolare), non c’è, quindi, alcun accordo: i bambini hanno studiato la poesia; i bambini hanno studiato le poesie.
Se, invece, il complemento oggetto si trova prima del verbo (ossia il participio passato è collocato dopo il complemento oggetto) e ci sono anche i pronomi lo, la, li, le e ne il participio passato si accorda con il complemento oggetto: i bambini la poesia l’hanno imparata; i bambini le poesie le hanno imparate.
Con i pronomi relativi l’accordo si può avere oppure no; anche in questo caso tutto dipende dal vostro buon gusto. Alcuni autorevoli grammatici consigliano di lasciare il participio passato invariato: i baci che ti ho dato (ma anche i baci che ti ho dati); le canzoni che ti ho dedicato (ma anche dedicate).
Un po’ più complicato, invece, l’accordo del verbo, in generale, con il soggetto. Vediamolo per sommi capi, senza cadere, speriamo, nella pedanteria. La regola generale stabilisce che il verbo concorda con il soggetto nel numero (singolare o plurale) e nella persona: io leggo, tu ami, noi leggiamo, voi studiate ecc.
Se una proposizione ha due o più soggetti il verbo si mette – in linea generale – nella forma plurale: Giovanni e Francesco erano amici per la pelle. In deroga alla legge generale, tuttavia, il verbo può mettersi tanto nella forma plurale quanto nella forma singolare nei casi che ora vedremo:

a) quando il soggetto è rappresentato da un nome collettivo seguito da un complemento di specificazione: un gruppo di sciatori partì, ma anche partirono;

b) quando i soggetti sono separati tra loro dalle congiunzioni disgiuntive o, oppure, né: né la persuasione né il timore ti hanno convinto, ma anche ti ha;

c) quando i soggetti sono riuniti dalla preposizione semplice con: Aldo con Carlo passeggiavano o passeggiava;

d) allorché i soggetti, inanimati (cioè non persone o animali) sono considerati un tutto unico, esprimono, cioè, un’unica idea: l’amore e la comprensione materna riuscirono a calmarlo, ma anche riuscì;

e) quando i soggetti si intendono collegati, cioè riferiti, a un medesimo verbo: tuoni, lampi e grandine si abbatté sulla città, ma anche (e forse meglio) si abbatterono;

Se i soggetti della proposizione sono di genere diverso il verbo si pone nella forma maschile: Giovanni, Maria e Caterina furono rimproverati dall’insegnante. Se i soggetti, però, rappresentano esseri inanimati (cose) il verbo – normalmente – si accorda con il soggetto più vicino, naturalmente sempre al plurale (si ha, cioè, la così detta attrazione linguistica): navi e aerei furono avvistati in lontananza; aerei e navi furono avvistate in lontananza.
Con la speranza di essere stato chiaro e di essere riuscito, quindi, a dissipare ogni dubbio circa la concordanza del verbo, l’accordatore vi ringrazia e vi saluta restando a vostra completa disposizione.

19-10-2010 — Autore: Fausto Raso