Qualche curiosità linguistica

Vediamo qualche curiosità linguistica, anzi alcune storie di parole che adoperiamo ogni giorno senza conoscerne il significato recondito.
Cominciamo con gazzarra che significa – come tutti sappiamo – «suono tumultuoso di voci umane e di strumenti», «strepito». Questo termine non è affatto volgare, come alcuni erroneamente ritengono, ed è di origine araba: algazara. In arabo, appunto, significa grido di guerra.
Il gallo, l’animale da cortile a tutti noto, trae il nome dal latino gallus che, a sua volta, si riattacca alle radici indoeuropee gal o gar che significano chiamare, gridare. Il gallo, per tanto, è il volatile che grida, che canta, che chiama. Il gallo ci ha fatto venire alla mente la... gallina e le sue uova.
E a proposito di uova, sapete perché l’uovo di marmo che si mette nel nido della gallina per invitarla a deporvi le sue uova si chiama endice? Semplice, non è altro che il latino index (indice). L’endice (l’uovo di marmo) è, quindi, un oggetto che si lascia per indicazione, per segno.
Restando in tema di animali, in particolare canori, vediamo da dove trae il nome il cardellino, l’uccello canoro simile a fringuello. Guarda caso, occorre richiamarsi sempre al... latino. I Latini chiamavano carduelis questo uccellino perché lo sapevano ghiottissimo di semi di... cardo.

20-10-2010 — Autore: Fausto Raso