Vocabolario o dizionario?

Alcuni amici lettori ci hanno posto un quesito che riteniamo estremamente interessante: vocabolario è sinonimo di dizionario o c’è una differenza di significato fra i due termini? Di primo acchito saremmo tentati di scrivere che i due vocaboli sono l’uno sinonimo dell’altro, ma un attento ‘esame’ ci rivela una differenza insospettabile.
Per la verità con il termine vocabolario si dovrebbe intendere una raccolta, in ordine alfabetico, di... vocaboli; mentre il dizionario dovrebbe riportare, oltre ai vari vocaboli o lemmi, una raccolta di locuzioni (modi di dire) ma, soprattutto, un’accurata raccolta di voci di una determinata disciplina: dizionario di botanica; dizionario di filosofia; dizionario di astronomia; dizionario di medicina e via dicendo.
C’è da dire, però, che nell’uso la distinzione fra i due termini non esiste giacché ci sono vocabolari ricchissimi di locuzioni, proprie di un dizionario. Possiamo affermare, per tanto, senza tema di smentite da parte dei soliti bastian contrari, che oggigiorno dizionario può essere sinonimo di vocabolario; il che significa che nell’accezione comune tra vocabolario e dizionario non esiste differenza alcuna. E visto che siamo in argomento, vogliamo fare alcune considerazioni.
Sappiamo benissimo che la compilazione di un vocabolario comporta una fatica non indifferente e a lavoro finito i critici risultano essere più numerosi degli estimatori. È nota, in proposito, la storiella dell’Accademia di Francia che dopo l’immane fatica consegnò alle stampe un rispettabilissimo vocabolario in cui mancava la parola... académie. Ciò che vogliamo mettere in evidenza è il deprecabile fatto che non tutti i vocabolari riportano le medesime regole sintattico-grammaticali, così il fruitore esigente, se vorrà una risposta precisa ai suoi dubbi, dovrà necessariamente consultare più di un vocabolario.
Ci sono, infatti, troppi vocabolari permissivi che riportano a fianco della voce esatta un’altra parola con la dicitura meno bene che significa — a nostro giudizio — meno corretta e in lingua — non ci stancheremo mai di ripeterlo — un termine o è corretto o non lo è; non può essere corretto a metà. Efficienza, per esempio, non si può scrivere anche senza la i (efficenza) come sostengono alcuni vocabolari. E che cosa dire dei verbi che nel corso della coniugazione — secondo la legge grammaticale — devono seguire la regola del dittongo mobile? Moltissimi vocabolari la ignorano completamente. Il lettore sprovveduto, quindi, non sa che pesci prendere.
E concludiamo queste modestissime noterelle con una bella massima di Théophile Gautier: «Un poeta dovrebbe leggere solo un vocabolario. È l’unico libro degno di essere letto da un poeta». Sì, però — aggiungiamo noi — un vocabolario di quelli con la V maiuscola.

17-01-2012 — Autore: Fausto Raso