Una "sincope" non mortale

Gli amici lettori, amatori della lingua e del suo uso corretto, prestino attenzione allorché si recano presso tutti (o quasi) gli studi medici: potrebbero essere colpiti da sincope (per fortuna non mortale). E ci spieghiamo.
Avrete notato che buona parte delle targhe professionali affisse sui portoni degli studi medici (ma non solo di questi, dei “dottori” in generale) presentano un errore marchiano: l’abbreviazione di dottore. Si legge spesso, infatti, “Dr. Caio Sempronio specialista in cardiologia”, dove l’abbreviazione di dottore è, per l’appunto, errata. Il punto finale non occorre affatto. Ma non è finita. Anche la preposizione “in” è errata: si è specialisti “di” qualcosa, non “in” qualcosa. Specialista “di” cardiologia.
E veniamo all’abbreviazione corretta di dottore che si può fare in due modi: “dott.” e “dr”. La prima forma è correttissima con il punto finale in quanto sta a indicare la caduta, per troncamento, delle lettere finali “ore” [dott(ore)]. La forma abbreviata “alla tedesca”, come alcuni la chiamano, vale a dire la sigla “dr”, non necessita di punto finale perché non è un troncamento ma un accorciamento per “sincope” del termine latino “doctor”. Vediamo, quindi, cos’è questa “sincope”. Leggiamo dallo Zingarelli: “sincope, caduta di un suono o di un gruppo di suoni all’interno di una parola”. Cercheremo di essere più chiari. Il vocabolo sincope viene dal greco “synkòpto”, composto di “syn” (insieme) e “kòpto” (taglio), ‘taglio insieme’, quindi, una o più lettere all’interno di una parola. Dal “doctor” latino, dunque, tagliando dentro il termine “octo” [d(octo)r] resta ‘dr’ che non va assolutamente con il punto finale: dr Pinco Pallino. Lo stesso discorso per quanto attiene all’abbreviazione di “junior” (che ‘andrebbe’ scritto con la ‘i’ normale, non con la “j” in quanto il latino classico non conosceva quest’ultima lettera): Bush jr quindi, senza punto finale e si legge come si scrive: non “giunior”, come spesso sentiamo dai grandi ‘dicitori’ dei vari telegiornali. Ma torniamo, un attimo, all’inizio di queste noterelle. Dicevamo che bisogna dire “specialista ‘di’ ”, non “in”. Se proprio si vuole adoperare quest’ultima preposizione si dica “specializzato ‘in’ ”: specializzato in cardiologia.

15-11-2008 — Autore: Fausto Raso