Parole esocentriche

Due parole due — amici lettori che ci onorate della vostra attenzione — su due argomenti di lingua che non tutti i sacri testi grammaticali trattano, mettendo in grave difficoltà — loro malgrado — le persone sprovvedute.
Cominciamo con la frase monorematica. Molti, probabilmente, sentendo questo termine per la prima volta crederanno che intendiamo parlare di un argomento nautico come, di primo acchito, fa pensare quel rema inserito nel corpo della parola.
Tranquillizzatevi, amici, non siamo in grado di impartire lezioni di nautica, e non è nostro compito, vogliamo solo sopperire (sperando di riuscirci) ad alcune carenze riscontrate, appunto, in alcune grammatiche.
La frase monorematica, dunque, lo dice la stessa parola di derivazione greca, è quella composta di una sola parola (mono). Appartengono a questa categoria le interiezioni e gli avverbi olofrastici (sì, certo, no, oh, ahi, ehi ecc.). A questo proposito è il caso di ricordare — per sommi capi — ai redattori titolisti dei giornali, che le parole olofrastiche sono così chiamate perché, da sole, appunto, equivalgono a un’intera frase. Vuoi uscire? No. Questo no, come si evince facilmente equivale a non voglio uscire.
L’altro argomento che ci preme portare alla ribalta sono i così detti composti esocentrici.
Peccando volutamente di presunzione possiamo affermare — senza tema di essere smentiti — che molte firme di spicco del giornalismo che si... piccano di fare la lingua si imbattono per la prima volta in questo termine. Si chiamano esocentrici quei nomi composti — generalmente un sostantivo e un aggettivo — che hanno il significato nel loro interno, dentro, dal greco ἔσω (eso) o εἴσω (eiso, dentro, all’interno).
Un nome composto in cui la esocentricità è ben visibile è pellerossa. Proprio per questo motivo alcuni Autori lasciano detto sostantivo invariato nella forma plurale: il pellerossa, i pellerossa. Per costoro, dunque, il significato è all’interno del termine: l’uomo che ha la pelle rossa; l’uomo dalla pelle rossa.

05-07-2013 — Autore: Fausto Raso