Reggere il o reggere al?

Il Barça trionfa a Roma. Caos, feriti e arresti ma la città regge l’urto.
Questo titolo, che campeggiava sulla prima pagina del quotidiano E Polis di alcuni giorni fa, contiene un errore o, per lo meno, un’improprietà — a nostro modo di vedere — che va immediatamente emendato per non indurre in... errore le persone sprovvedute in fatto di lingua. Qual è l’errore, dunque? La costruzione errata del verbo.
Il verbo reggere, in questo caso, si costruisce con la preposizione a perché è intransitivo e sta per resistere, sopportare e simili: la città regge all’urto.
Siamo spalleggiati in ciò dal vocabolario Treccani in rete, leggendo l’accezione 3 del verbo in oggetto: Treccani.it - reggere e dal Garzanti in linea:
«reggere
/intr/. [aus. /avere/]
1 resistere, sostenere, sopportare (anche fig.): reggere al freddo, alla fame, alla fatica; non reggere a un attento esame | non reggere al confronto, al paragone, sfigurare al confronto con altre cose o persone | non reggere allo scherzo, offendersi | non mi regge l'animo, il cuore di fare, dire qualcosa, non ho il coraggio | la testa, la memoria non gli regge, non resiste a uno sforzo intellettuale | l'obiezione, l'accusa, il ragionamento non regge, non ha consistenza, non resiste a un esame.»

14-09-2013 — Autore: Fausto Raso