Signori, a voi il... busillis

Chi non ha mai adoperato quest'espressione per mettere in evidenza la difficoltà, il nodo di una questione? Che cosa è, dunque, questo busillis?
Si racconta di uno scolaro, probabilmente un futuro prete, che dovendo tradurre il principio di un brano del Vangelo (dal latino in italiano), arrivato alla fine di un rigo divise le parole in diebus illis (in quei giorni) in questo modo: in die—busillis. Al momento della traduzione scrisse, senza un minimo di esitazione: nel giorno del busillis.
Da quel momento il busillis ebbe la sua gloria linguistica tanto che ancora si usa per indicare un ostacolo non facilmente superabile.

27-12-2008 — Autore: Fausto Raso