Aspettar le pere guaste

Anche questo modo di dire è stato relegato nella soffitta della lingua. È un vero peccato, però.
Un tempo questa locuzione si adoperava riferita a persone che si attardavano in qualche cosa, inutilmente, senza concludere nulla.
Il modo di dire è tratto dal linguaggio culinario. Le pere guaste, oggi piatto non più in uso, erano pere cotte nel vino: coloro che attendevano questa prelibatezza si trattenevano troppo a tavola. Di qui l’uso figurato dell’espressione.

Vocabolario degli Accademici della Crusca
Il lemma compare un' unica volta nel Vocabolario.
«PERA.
Frutta nota di molte, e varie ragioni, e sorte.
Lat. /Pyrum/. Bocc. n. 69. 23. Pirro, io ho gran disiderio d' aver di quelle pere, ec. Pirro, prestamente salitovi, cominciò a gittar giù delle pere.
¶ Dicesi proverbialmente, Aspettar le pere guaste, quando altrui si trattiene oltre al convenevole a tavola. Morg. Ch' aspettiam noi più qui le pere guaste? Quì, guaste, vale cotte in vino, e asperse di zucchero, ed è l' ultima cosa, che si da nella mensa.
¶ Lieva le pere, ecco l' orso : e dicesi per avvertimento dell' aver cura alla cosa, che tu hai in mano, quando vien da canto alcun' altro, che ne sia ghiotto, per tortela.
¶ Dicesi ancora, o vuo' questo, o vuo' delle pere [cioè Se tu non vuo' questo, tu non avrai ne questo, ne altro]
¶ In proverbio. Tal pera mangia il padre, ch' al figliuolo allega i denti : alcuni dicono, tale uva, e vale, che de' disordini, e degli errori del padre, ne tocca a far la penitenzia, il più delle volte, a' figliuoli. Lat. /patres comederunt uvam acerbam, et dentes filiorum obstupescunt/.

18-07-2015 — Autore: Fausto Raso