Un vaso di coccio tra vasi di ferro

Il senso di quest’espressione ci sembra quanto mai intuitivo: essere indifesi trovandosi in mezzo a persone pericolose; essere costretti a trattare con una persona prepotente, più forte e più abile senza poter far nulla per contrastarla.

Il modo di dire — è ricordato anche dal Manzoni nel primo capitolo dei Promessi sposi, allorché descrive l’indole di don Abbondio — è ripreso da una favola di Esopo in cui si narra di un vaso che un bel giorno si trovò trascinato dalla corrente di un fiume che aveva travolto un carico di cui faceva parte. Quando il vaso di coccio si accorse che vicino a lui navigava un vaso di metallo fu preso dal panico e lo pregò, per tanto, di stare alla larga per non rischiare uno scontro dal quale sarebbe uscito, indubbiamente, in tanti piccoli pezzi.

22-08-2015 — Autore: Fausto Raso