Un che non errato

Mi meraviglio (ma non troppo) del fatto che ancora oggi a scuola si condanni un particolare uso del che chiamato che temporale.
Il figliolo di un mio amico ha preso un voto bassissimo in un tema in classe perché ha scritto «era il giorno che mio padre era in ferie». Secondo l'insegnante quel che andava sostituito con in cui.
Niente affatto, professore, quel che è correttissimo perché equivale, appunto, a in cui. È, insomma, un che con valore temporale. Basti ricordare, in proposito, il celeberrimo verso dantesco: «Lo dì c'han detto ai dolci amici addio». Diamo un bel 2 anche al divino Poeta?
Si usi tranquillamente, dunque, il che ogni volta... che equivale a durante, da che, da quando e simili.

24-01-2009 — Autore: Fausto Raso