Abbastanza e affatto: due avverbi adoperati malamente

Cominciamo con l’esaminare il primo, abbastanza,  il cui significato proprio è a sufficienza, bastantemente, quanto basta: ho mangiato abbastanza, cioè a sufficienza. Oggi è invalso l’uso, distorto, di... usarlo davanti a un aggettivo con l’accezione di parecchio, alquanto, piuttosto, molto e simili: quel libro è abbastanza vecchio (vecchio quanto basta, a sufficienza). Diremo, correttamente, «quel libro è piuttosto vecchio».
Il secondo avverbio, affatto, sta per interamente, del tutto, totalmente e simili: «(...) la popolazione era giunta, non satolla né affamata, ma, certo, affatto (del tutto, ndr) sprovveduta, alla messe del 1628 (...)» (Manzoni). È errore, come molti fanno, adoperarlo, da solo, con significato negativo: è affatto bello (volendo dire: non è bello per niente). Perché affatto abbia valore negativo deve necessariamente essere preceduto dalla negazione non.
Se, insomma, domandiamo a un amico se il film che ha  visto gli è piaciuto e questi risponde affatto (volendo dire che non gli è piaciuto) dice che il film gli è piaciuto interamente, in tutto e per tutto.
Siamo rimasti sbalorditi nel constatare che — al contrario del  Treccani — il DISC e il Gabrielli, entrambi in rete, ammettano l’uso di affatto, assoluto, con valore negativo.

DISC:
«affatto [af-fàt-to] avv.
1 Del tutto, assolutamente: abbiamo idee a. diverse
2 In frasi negative rafforza la negazione: non mi piace a.
3 Per ellissi della negazione, ha acquistato di per sé anche
il sign. Di “no”, “per niente”, spec. nelle risposte: “Sei stanco?” “Affatto!”
• sec. XIII»

Gabrielli: Dizionari Repubblica.it — affatto

PS. Dimenticavamo: il Gabrielli in rete è stato... ritoccato, perché l'Autore, nel suo Dizionario Linguistico Moderno, condanna l'uso di affatto, assoluto, con valore negativo.

18-02-2016 — Autore: Fausto Raso