La sobrietà

Oggi vogliamo parlare della sobrietà, di una di quelle parole di tutti i giorni, adoperata per esprimere il concetto di moderatezza, temperanza nel mangiare ma soprattutto nel bere e usata, in senso figurato, per indicare la riservatezza in un affare. Cos’è, dunque, questa sobrietà? È l’antitesi dell’ubriacatura. Etimologicamente, infatti, è la non-ubriacatura.

È un sostantivo tratto dal latino sobrius, composto con la particella so (se), voce antiquata per sine (senza) ed ebrius (ubriaco). A questo punto è necessario, per una migliore comprensione, spendere due parole sul termine ubriaco, viso che ha partorito (per antitesi) la sobrietà.

Anche questo vocabolo proviene dal latino, ebrius, voce che i Romani avvicinarono a bria e ebria che indicavano un vaso vinario.

16-03-2016 — Autore: Fausto Raso