Imperfezioni orto-sintattico-grammaticali

Pilucchiamo qua e là, senza un preciso ordine logico, ma come ci vengono alla mente, dal linguaggio comune alcuni strafalcioni o imperfezioni orto-sintattico-grammaticali che gli amatori della lingua devono assolutamente evitare.
Cominciamo con il verbo tenere adoperato, il più delle volte, con il significato di possedere, avere. Tale uso è da non seguire essendo di carattere prettamente dialettale; il significato proprio (e corretto) del verbo è sostenere. Non si dirà, per tanto, tengo una bella casa ma, correttamente, possiedo una bella casa. Da evitare anche — se si vuole parlare e scrivere bene — la locuzione tenere il letto nel senso di stare, rimanere a letto.
Questo verbo, inoltre, non è sinonimo — come molti erroneamente credono - dei verbi reputare, stimare e giudicare. Le espressioni comuni, quindi, tenere in molto o poco conto, tenere in molta o poca considerazione una persona sono da gettare, decisamente, alle ortiche.
Sì, sappiamo benissimo che molte grandi firme le adoperano a ogni piè sospinto, ma sappiamo, anche, che molte grandi firme usano la lingua a loro piacimento: non rispettano assolutamente le più elementari norme grammaticali. Voi, amici lettori amanti della lingua, non seguite questi esempi deleteri.
Non adoperate — come abbiamo letto in una grande firma del giornalismo, che non nominiamo per carità di patria, il verbo tenere nelle accezioni di: importare, desiderare, volere, premere. Sono tutte forme dialettali e di conseguenza orrendamente scorrette in uno scritto sorvegliato.
Ancora. Il verbo marcare, che etimologicamente sta per  segnare, contrassegnare con marchio, bollare, non si può adoperare — sempre che si voglia parlare e scrivere correttamente — come sinonimo di  annotare, prendere nota, registrare o con il significato, obbrobrioso, di rimarcare con la voce. In quest’ultimo caso ci sono altri verbi che fanno alla bisogna: accentuare, caricare, rafforzare.
E finiamo con l’aggettivo marrone che non va mai pluralizzato. Diremo, quindi, guanti marrone; scarpe marrone (non marroni) in quanto si sottintende del colore del marrone, cioè del frutto del castagno: due vestiti (del colore del) marrone.

17-03-2016 — Autore: Fausto Raso