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Camillo Benso, conte di Cavour
(✶1810   †1861)


Quando nel 1858, Napoleone III scampò all'attentato teso da Felice Orsini e Giovanni Andrea Pieri, il governo di Torino incolpò Mazzini (Cavour lo avrebbe definito «il capo di un'orda di fanatici assassini» oltreché «un nemico pericoloso quanto l'Austria»), poiché i due attentatori avevano militato nel suo Partito d'Azione.

Secondo Denis Mack Smith, Cavour aveva in passato finanziato i due rivoluzionari a causa della loro rottura con Mazzini e, dopo l'attentato a Napoleone III e la conseguente condanna dei due, alla vedova di Orsini fu assicurata una pensione. Cavour al riguardo fece anche pressioni politiche sulla magistratura per far giudicare e condannare la stampa radicale.

Egli, inoltre, favorì l'agenzia Stefani con fondi segreti sebbene lo Statuto vietasse privilegi e monopoli ai privati. Così l'agenzia Stefani, forte delle solide relazioni con Cavour divenne, secondo il saggista Gigi Di Fiore, un fondamentale strumento governativo per il controllo mediatico nel Regno di Sardegna.

Mazzini, intanto, oltre ad aver condannato il gesto di Orsini e Pieri, espose un attacco nei confronti del primo ministro, pubblicato sul giornale "Italia del popolo":

«Voi avete inaugurato in Piemonte un fatale dualismo, avete corrotto la nostra gioventù, sostituendo una politica di menzogne e di artifici alla serena politica di colui che desidera risorgere. Tra voi e noi, signore, un abisso ci separa. Noi rappresentiamo l'Italia, voi la vecchia sospettosa ambizione monarchica. Noi desideriamo soprattutto l'unità nazionale, voi l'ingrandimento territoriale»
(Giuseppe Mazzini)

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Risorgimento

Il ruolo di Cavour durante il Risorgimento ha suscitato varie dispute. Sebbene sia considerato uno dei padri della patria assieme a Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Mazzini, il Conte inizialmente non riteneva fosse possibile unire tutta l'Italia soprattutto per l'ostacolo rappresentato dallo Stato Pontificio e dunque puntava solamente ad allargare i confini del regno dei Savoia nel nord Italia (lo stesso Mazzini lo accusava di non promuovere una politica chiaramente volta all'unificazione di tutta la penisola).

Bibliografia

Uno dei riferimenti principali della bibliografia relativa a Cavour è la Bibliografia dell'età del Risorgimento in onore di A.M. Ghisalberti (Olschki, Firenze, 1971-1977, in 3 volumi più uno di indici), nel cui primo volume, alle pp.160–164, sono riportati, a cura di Giuseppe Talamo, gli scritti del Conte e la bibliografia su di lui fino al 1969. L'opera è stata aggiornata per il periodo 1970-2001 con altri 3 volumi più uno di indici nel 2003-2005. A Cavour sono dedicate le pp.307–310 a cura di Sergio La Salvia.

Carteggio, scritti, discorsi

Camillo Benso conte di Cavour (a cura della Commissione Nazionale per la pubblicazione dei carteggi del Conte di Cavour), Epistolario, 18 volumi, Olschki, Firenze, 1970-2008 (varie edizioni di alcuni volumi).
Camillo Benso di Cavour, Autoritratto. Lettere, diari, scritti e discorsi, a cura di Adriano Viarengo, prefazione di Giuseppe Galasso, Classici moderni Mondadori, Milano, 2010, ISBN 978-88-17-04260-4.
Camillo Cavour, Scritti di economia, Testi e documenti di storia moderna e contemporanea 5, Milano, Feltrinelli, 1962. URL consultato il 30 giugno 2015.

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Biografie di riferimento reperibili

Luciano Cafagna Cavour, Il Mulino, Bologna, 1999. Ristampa 2010. ISBN 978-88-15-14637-3.
Giorgio Dell'Arti. Cavour. L'uomo che fece l'Italia. Marsilio, Venezia 2011
William De La Rive, Il conte di Cavour: racconti e memorie, con tre lettere inedite del conte di Cavour, prefazione di Emilio Visconti Venosta, Santena, Associazione Amici della Fondazione Cavour, 2001 (ristampa dell'edizione italiana, Torino, Bocca, 1911, de Le comte de Cavour: recits et souvenirs, Paris, J. Hetzel, 1862).
Harry Hearder, Cavour. Un europeo piemontese, Laterza, Bari, 2000. Edizione originaria: Cavour, 1994. ISBN 88-420-5803-3.
Denis Mack Smith, Cavour. Il grande tessitore dell'unità d'Italia, Bompiani, 1984. Ristampa 2001. ISBN 978-88-452-5020-0.
Adolfo Omodeo, L'opera politica del conte di Cavour (1848-1857), Firenze, La Nuova Italia, 1941, 2 voll. Ristampa presso Riccardo Ricciardi, Milano-Napoli, 1968. Ristampa presso Ugo Mursia, Milano, 2012. ISBN 978-88-425-4886-7.
Rosario Romeo, Cavour e il suo tempo (3 voll. in 4 tomi: Cavour e il suo tempo 1810-1842, ISBN 978-88-420-9876-8; Cavour e il suo tempo 1842-1854, ISBN 978-88-420-9877-5; Cavour e il suo tempo 1842-1861, ISBN 978-88-420-9878-2) Laterza, Bari, 1969-1984. Ristampa 2012.
Rosario Romeo, Vita di Cavour, Roma-Bari, Laterza, 1998, ISBN88-420-7491-8. Riassunto del precedente. Ristampa 2004.
Giuseppe Talamo Cavour, La Navicella, Roma, 1992. Ristampa presso Gangemi, Roma, 2010, ISBN 978-88-492-1997-5.
Adriano Viarengo, Cavour, Salerno editrice, Roma, 2010. ISBN 978-88-8402-682-8.

Altri testi

Annabella Cabiati, Cavour. Fece l'Italia, visse con ragione, amò con passione, Edizioni Anordest, Treviso, 2010 ISBN 978-88-96742-03-7.
Lorenzo Del Boca, Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento, Piemme, Milano, 2003 ISBN 88-384-7040-5.
Gigi Di Fiore, Controstoria dell'Unità d'Italia: fatti e misfatti del Risorgimento, Rizzoli, Milano, 2007 ISBN 88-17-01846-5.
Camilla Salvago Raggi, Donna di passione. Un amore giovanile di Cavour, Viennepierre, Milano, 2007.
Aldo Servidio, L'imbroglio nazionale: unità e unificazione dell'Italia (1860-2000), Guida, Napoli, 2000 ISBN 88-7188-489-2.
Giovanni Maria Staffieri, Il conte di Cavour nel Ticino e un discorso mai pronunciato, in Il Cantonetto, Anno LVII-LVIII, N2-3-4, Lugano, agosto 2011, Fontana Edizioni SA, Pregassona 2011, pp.75–82.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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