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Claudio Achillini
(✶1574   †1640)

Gli ultimi anni e la morte

Nel 1638 dedicò una canzone alla nascita del Delfino, futuro Luigi XIV, che gli fruttò una collana d'oro da parte del cardinale Richelieu. Al Richelieu dedicò il sonetto A te, sceso dal cielo in fra i mortali.

L'Università degli Scolari gli fece erigere nelle pubbliche scuole una lapide con l'iscrizione "Claudio Achillino loci genio, c.".

Morì nella sua villa de "Il Sasso", oggi Villa Achillini, poco fuori da Bologna, il 1º ottobre 1640. La sua salma, traslata nel capoluogo, fu inumata in San Martino Maggiore.

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Bibliografia

Giuseppe Maria Pannini, Vita di Claudio Achillini, in Cartelli per le giostre di Claudio Achillini, Bologna 1660;
Giammaria Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, pp. 105-108;
Giovanni Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, I, Bologna 1781, pp. 52-62;
Giovan Battista Marino, Epistolario, seguito da lettere di altri scrittori del Seicento, a cura di Angelo Borzelli e Fausto Nicolini, II, Bari 1921, pp. 113-250;
Luigi Pescetti, Claudio Achillini, in Atti della Società Colombaria fiorentina, XIII (1965), pp. 145-173;
Emilio Costa, La cattedra di Pandette nello Studio di Bologna nei secoli XVII e XVIII, in Studi e Memorie per la storia dell'Università di Bologna, I, Bologna 1909, pp. 186-188,
Carlo Calcaterra, Alma Mater Studiorum, l'Università di Bologna nella storia della cultura e della civiltà, Bologna 1948, pp. 210-212, 223;
Fortunato Rizzi, Claudio Achillini e il suo soggiorno parmense, in Aurea Parma, XXXVI, 1 (1952), pp. 4-13;
Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, VIII, 2, Venezia 1796, pp. 423-425;
Bernardo Morsolin, Il Seicento, Milano 1880, pp. 48-49;
Antonio Belloni, Il Seicento, Milano 1929, pp. 69-71;
Baccio Malatesta, Claudio Achillini, Modena 1884;
Benedetto Croce, Storia dell'età barocca in Italia, Bari 1929, pp. 193-194, 321-322 e passim;
Benedetto Croce, Saggi sulla letteratura italiana del Seicento, Bari 1948, pp. 307-308, 373, 388 e passim;
Emilio Zanette, Umanità e spiritualità dell'Achillini, in Convivium, n. s., I (1947), pp. 586-598;
Pierre Legouis, Deux thèmes de la poésie lyrique au XVIIe siècle: la plainte escrite de sang et la belle gueuse, in Revue de littérature comparée, V (1925), pp. 139-152, in cui si esamina la fortuna di due dei più famosi sonetti dell'Achillini, Poiché, Lidio, non curi i miei tormenti e Sciolta il crin, rotta i panni e nuda il piede, presso poeti del Seicento francese e inglese, in particolare Philippe Ayres e François L'Hermite.

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Stampe secentesche

Claudio Achillini, Teti e Flora, Parma, appresso Seth, Erasmo Viotti, 1628.
Claudio Achillini, Mercurio e Marte, Parma, appresso Seth, Erasmo Viotti, 1628.
Claudio Achillini, Poesie, 1ªed., Bologna, presso Clemente Ferroni, 1632.
Claudio Achillini, Poesie, 2ªed., Venezia, presso Clemente Ferroni, 1633.
Claudio Achillini, Rime e prose, Venezia, per Nicolo Pezzana, 1673.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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