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Enrico Panzacchi
(✶1840 †1904)
«Corre intanto il seren per l'universa
Calma notturna e pochi o niuno il sa:
Così l'urna sovente inclina e versa
Silenziosa la Felicità.»
Enrico Panzacchi, Serenitas (Lyrica), 13-16
Enrico Panzacchi nacque sulle colline di Ozzano, in Emilia, nel 1840. Due anni dopo si trasferì con il padre a Bologna dove compì gli studi in seminario (il solo organo d'istruzione media in passato). Nel 1865 si laureò in filologia a Pisa, e l'anno seguente fu nominato professore di storia al liceo Azuni di Sassari.
Insegnò Belle Arti all'Università di Bologna e fu deputato e sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Assieme a Olindo Guerrini e a Giosuè Carducci formò il cosiddetto triumvirato bolognese. Fondò e diresse diverse riviste tra le quali spiccano Lettere e Arti a cui Carducci mandò l'ode A una bottiglia di Valtellina e la Rivista bolognese di scienze, lettere, arti e scuola. Fu tra i primissimi collaboratori culturali del Corriere della Sera, su cui firmò articoli sin dall'aprile 1876, appena un mese dopo la fondazione.
Fu anche critico musicale prediligendo fra tutte le opere di Wagner e di Verdi e, applaudito oratore, tenne conferenze sui più svariati argomenti. Morì nel 1904 presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli e solo nel 1912 gli fu eretto un monumento commemorativo, opera di E. Barberi. È sepolto alla Certosa di Bologna, Campo Carducci - lato ovest, sarcofago 12.
Poesie
La produzione poetica del Panzacchi è caratterizzata dalla grande varietà tematica: vi si trovano rievocazioni storiche il cui modello è il Carducci, liriche funerarie, contemplazioni della natura e vagheggiamenti amorosi. A renderlo celebre furono tuttavia le sue romanze (prima stampate nel Piccolo romanziere e poi incluse nei Lyrica) caratterizzate da versi eleganti e melodiosi tanto che furono lodate dallo stesso Carducci e musicate da celebri compositori del tempo. Una scelta delle sue liriche, postuma, fu prefata da Giovanni Pascoli (Rime, Bologna, Zanichelli, 1908).
Fra le sue poesie più celebri, merita segnalare Meriggio, notevole per il suo squisito sentimento naturale su cui agiscono modelli letterari che vanno da Metastasio a Carducci.
Opere
Piccolo Romanziere, Milano, Ricordi, 1872.
Funeralia, Bologna, Zanichelli, 1873.
Lyrica, Bologna, Zanichelli, 1877 (prima edizione; seconda edizione: 1878; terza edizione: 1882)
Teste quadre, Bologna, Zanichelli, 1881
Racconti incredibili e credibili, Roma, Perino, 1885.
Cor sincerum, Milano, Treves, 1902.
Opere commentate:
E. Panzacchi, Racconti, a c. di V. Giannantonio, Chieti, Vecchio Faggio, 1993.
E. Panzacchi, Lyrica, ed. critica con commento di C. Mariotti, Roma, Salerno editrice, 2008.
Bibliografia della critica
G. Carducci, Enrico Panzacchi. Piccolo romanziere, in Nuova Antologia, luglio 1872, poi in Carducci, Ceneri e faville, s. II, Bologna, Zanichelli, 1893.
G. Lisio, Enrico Panzacchi, in La Lettura, V n. 12, dicembre 1905.
E. Lamma, Enrico Panzacchi. Ricordi e memorie, Bologna, Zanichelli, 1905.
G. Pascoli, Introduzione a E. Panzacchi, Poesie, Bologna, Zanichelli, 1908.
P.G. Ardau, Enrico Panzacchi, Belluno, Prem. Tip. Commerciale, 1910.
A. Alessandri, Il mondo poetico ed umano di Enrico Panzacchi, Milano, Gastaldi, 1955.
L. Baldacci, Poeti minori dell'Ottocento, Milano-Napoli, Ricciardi, 1958, to. I.
C. Mariotti, Panzacchi e la buona melica, in E. Panzacchi, Lyrica, a c. di C. Mariotti, Roma, Salerno, 2008.
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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