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Giuseppe Marotta
(✶1902 †1963)
Giuseppe Marotta (Napoli, 5 aprile 1902 – Napoli, 12 ottobre 1963) è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano.
Nasce a Napoli, in via Nuova Capodimonte (attuale corso Amedeo di Savoia), il 5 aprile 1902 da una famiglia avellinese della media borghesia (il padre era avvocato proprietario di una buona fortuna svanita nel corso degli anni). All'età di nove anni gli muore il padre, proprio pochi mesi dopo il loro trasferimento nel capoluogo campano. La madre, di trent'anni più giovane del marito svolge umili mansioni (guardarobiera e stiratrice) per mantenere la famiglia costituita da Maria, Ada e Giuseppe.
In quegli anni Marotta vive in condizioni di miseria abitando in un basso, ossia uno stanzone con portafinestra, ottenuto nel pianterreno del campanile della chiesa di Sant'Agostino degli Scalzi. Abbandona presto la scuola tecnica, viene esentato dal servizio militare ed entra all'Azienda del Gas con la mansione di operaio. In questo periodo riprende gli studi durante la sera e la notte e riesce a farsi pubblicare da Tribuna illustrata e Noi e il mondo le prime novelle e ad ottenere anche i primi compensi come letterato.
Nel 1925 si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera di giornalista. I primi tempi non sono certamente facili, visto che è costretto a dormire sulle panchine del parco, prima di entrare alla Arnoldo Mondadori Editore e poi alla Rizzoli come redattore.
La sua rubrica fissa pubblicata sul giornale Film viene notata da Borelli, che gli spalanca le porte del Corriere della Sera. Negli stessi anni è inoltre a capo dell'ufficio stampa della Germania Film, ente per la promozione del cinema tedesco in Italia.
La collaborazione con Il Corriere della Sera, interrotta nel 1943, riprende due anni dopo e si rivela proficua per la carriera di Marotta, che contemporaneamente compone sceneggiature cinematografiche e teatrali.
Marotta incentra la sua opera nei confronti della città natale, amata e mai abbandonata completamente. Il suo primo romanzo, "Tutte a me", vede la luce nel 1932. Da allora la sua carriera si dividerà fra giornalismo e scrittura. A partire dal 1940, la sua produzione letteraria è folta e continua.
Nell'immediato dopoguerra (1947), Marotta pubblica presso l'editore Bompiani la raccolta di storie brevi "L'oro di Napoli" che riscuote un importante successo. Vittorio De Sica ne trarrà un film nel 1954. Nel 1954 per il romanzo Coraggio, guardiamo, vince il Premio Bagutta.
Giuseppe Marotta lavora molto anche per il cinema, scrivendo soggetti e sceneggiature. A parte il già citato "L'oro di Napoli", tratto da un suo libro e scritto in collaborazione con De Sica e Zavattini, collabora con Ettore Giannini per "Carosello napoletano" (1953), Mario Soldati ed Eduardo De Filippo per "Questi fantasmi" (1955), Francesco De Feo per "Mondo Nudo" (1964). La sua attività lo porta ad essere critico cinematografico per L'Europeo fino alla sua morte, avvenuta a Napoli il 12 ottobre 1963. Cinque giorni dopo la scomparsa del poeta, il 17 ottobre, viene trasmessa la prima serata del Festival di Napoli 1963, presentato da Nunzio Filogamo e Pippo Baudo. In suo onore, Filogamo e Baudo commemorano il poeta scomparso e l'Orchestra attacca il suo grande successo musicale Mare verde, presentata da Milva e Mario Trevi al Giugno della Canzone Napoletana nel 1961.
Opere
Narrativa
Questa volta mi sposo Ceschina, (1932)Tutte a me Ceschina, (1932)
Divorziamo per piacere Ceschina, (1934)
Mezzo miliardo Garzanti, (1940)
La scure d'argento Ceschina, (1941), riedita per Bompiani nel (1962)
Il leone sgombra (raccolta) - Sagdos, (1944)
Strettamente confidenziale (1945)
Nulla di serio (raccolta) - Elmo, (1946)
L'oro di Napoli (1947)
San Gennaro non dice mai no (1948)
A Milano non fa freddo (1949)
Pietre e nuvole (racconti, 1950)
L'Eco della Stampa: 1901-1951 (Same, 1952)
Gli alunni del sole (1952)
Le madri (racconti, 1952)
Coraggio, guardiamo (1953)
Salute a noi (racconti, 1955)
Cavallucci di carta (1955)
Mi voglio divertire (1955)
Mal di galleria (racconti, 1958)
Gli alunni del tempo (racconti, 1960)
Le milanesi (1962)
II teatrino del Pallonetto (racconti, 1965)
Saggistica
Questo buffo cinema (1956)Marotta-ciak (1958)
Visti e perduti (1962)
Facce dispari (1963)
Di riffe o di raffe (1965)
Narrativa per l'infanzia
Le avventure di Charlot (raccolta illustrata di racconti) - Ceschina (1948).Filmografia
Soggetto
CinemaSoltanto un bacio, regia di Giorgio Simonelli (1942)
Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
La macchina ammazzacattivi, regia di Roberto Rossellini (1952)
Tempi nostri - Zibaldone n. 2 (episodio Don Corradino), regia di Alessandro Blasetti (1954)
L'oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica (1954) - dall'omonima raccolta di racconti
Televisione
Racconti napoletani di Giuseppe Marotta - miniserie TV, regia di Giuseppe De Martino (1962) - dal romanzo
Közbeteg - film TV, regia di Szõnyi Sándor (1962)
Un bambino - film TV, regia di Alessandro Brissoni (1965)
La voce del cappone - film TV, regia di Italo Alfaro (1970) - dal romanzo
Sceneggiatore
Soltanto un bacio, regia di Giorgio Simonelli (1942)Quarta pagina, regia di Nicola Manzari (1942)
Incontri di notte, regia di Nunzio Malasomma (1943)
Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
Un ladro in paradiso, regia di Domenico Paolella (1952)
Cento anni d'amore, regia di Lionello De Felice (1954)
Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1954)
L'oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica (1954)
Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1954)
Mondo nudo - documentario, regia di Francesco De Feo (1963)
Produttore
Mondo nudo - documentario, regia di Francesco De Feo (1963)Teatro
Il califfo Esposito (1956)Veronica e i suoi ospiti con Belisario Randone (1956)
Il contratto (?)
Bello di papà (?)
Il malato per tutti (?)
Vado per vedove (?)
Canzoni
Mbraccio a te! (con Enrico Buonafede) - cantata da Sergio Bruni e Jula De Palma al Festival di Napoli 1959.'E ddoje Lucie (con Luigi Ricciardi) - cantata da Mario Abbate e Luciano Virgili al Festival di Napoli 1961.
'Mare verde (con Salvatore Mazzocco) - cantata da Milva e Mario Trevi al Giugno della Canzone Napoletana 1961
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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