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Pietro Francesco Orsini
(✶1649 †1730)
Relazioni con i monarchi europei
Imperatore del Sacro Romano Impero
Nel 1708 la città di Comacchio era stata sottratta alla Santa Sede; Clemente XI l'aveva rivendicata, ma Comacchio non era stata ancora restituita. Innocenzo XIII riuscì a convincere la Corte di Vienna, ma morì prima che si concludessero i negoziati. Benedetto XIII completò l'opera del predecessore. Il trattato che restituiva Comacchio alla Santa Sede fu firmato il 25 novembre 1724. La restituzione di Comacchio divenne efficace il 20 febbraio dell'anno seguente. Come gesto di riconoscenza, Benedetto XIII accordò all'imperatore Carlo VI d'Asburgo le decime ecclesiastiche su tutti i dominii austriaci. Infine, il 30 agosto 1728 il pontefice riconobbe i privilegi dell'imperatore sul governo della chiesa siciliana.
Regno del Portogallo
Un'altra questione che Benedetto XIII aveva ereditato da Innocenzo XIII era la nomina del nuovo nunzio presso la corte di Giovanni V. Il re voleva che il nunzio uscente, Vincenzo Bichi, fosse promosso cardinale. Quando capì che Giovanni V mirava in realtà ad avere un cardinale di corona, Innocenzo XIII non accolse la sua richiesta. Benedetto continuò la linea del predecessore, ma dovette subire la ritorsione del re, che ritirò il cardinale Pereira, l'ambasciatore ed altri funzionari della Corte da Roma. Inoltre il re bloccò la nomina del successore di Bichi. Il pontefice cercò quindi la mediazione del re di Spagna Filippo V. Tra le corti di Madrid e di Lisbona vi erano buone relazioni, tanto che nel 1729 l'infanta del re di Spagna sposò l'erede al trono del Portogallo. C'erano così tutte le premesse per addivenire a un compromesso. Però l'anno successivo il pontefice morì, rimandando ancora una volta la soluzione della questione.
Regno di Sardegna
Dopo la guerra di successione spagnola le relazioni tra i Savoia e il papato si deteriorarono. La causa apparente fu il rifiuto da parte del duca Vittorio Amedeo II (che dal 1720 si fregiava del titolo di re di Sardegna) di rispettare i privilegi della Santa Sede sull'isola. Per reazione, il papa non confermò le nomine vescovili già approvate dal duca. A causa delle tensioni createsi tra i due poteri, molte sedi vescovili dell'isola rimasero prive di guida pastorale. Per migliorare le relazioni con il papa, Vittorio Amedeo II inviò un nuovo ambasciatore a Roma nella persona del marchese Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea. Egli riuscì a far riconoscere Vittorio Amedeo II come re di Sardegna e, soprattutto, a stipulare nel 1727 un Concordato che normalizzò le relazioni fra i due Stati.
Opere realizzate a Roma
Nel 1724 Benedetto XIII approvò l'edificazione di un ospizio per le persone colpite dalle malattie della pelle, oggi Ospedale San Gallicano. Fu l'ultimo dei cinque ospedali storici di Roma ad essere fondato.
Durante il suo pontificato le seguenti chiese furono edificate o restaurate:
Basilica di Santa Maria sopra Minerva: fu completata la costruzione della chiesa, rimasta incompiuta da oltre duecento anni;
Chiesa dei Santi Cecilia e Biagio: la chiesa venne completamente ricostruita su progetto di Filippo Raguzzini (1729);
Chiesa di Santa Maria della Quercia: la chiesa fu riedificata su progetto di Filippo Raguzzini. I lavori furono proseguiti poi dal romano Domenico Gregorini;
Chiesa di San Gregorio della Divina Pietà: la chiesa fu restaurata su progetto di Filippo Barigioni (1729);
Basilica di San Sisto Vecchio: l'edificio venne ricostruito (ad eccezione dell'abside e del campanile). Oltre alla chiesa, avviò la ricostruzione del convento e del chiostro;
Chiesa dei Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni: la costruzione dell'edificio iniziò nel 1728.
Il pontefice consacrò la Chiesa di Santa Maria in Transpontina (1728). Riconsacrò le chiese di San Francesco di Paola e di San Giovanni Decollato dopo i lavori di restauro15.
Nell'anno giubilare Benedetto XIII inaugurò la scalinata di Piazza di Spagna, per congiungere la chiesa della Trinità dei Monti con il piano stradale.
Benedetto XIII confermò i bandi di Innocenzo XI che vietavano il gioco del lotto15.
Patrono di arti e scienze
Nel 1727 il pontefice riconobbe l'Università di Camerino (fondata nel Medioevo) con la bolla Liberalium disciplinarum. Le facoltà erano quelle tradizionali: teologia, giurisprudenza, medicina e matematica.
Il pontefice pose sotto la propria protezione l'astronomo gesuita Francesco Bianchini.
Rimosse dall'Indice dei libri proibiti le opere del teologo francese Natalis Alexander.
Morte e sepoltura
Benedetto XIII morì il 21 febbraio 1730 a causa di una febbre catarrosa; altri invece sospettarono un avvelenamento da acqua tofana. Fu sepolto nella Basilica Vaticana il 25 febbraio. Il 23 febbraio 1733 i suoi resti sono stati traslati nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Causa di beatificazione
Il 21 febbraio 1931 papa Pio XI ha dato inizio alla causa di beatificazione, proclamando Benedetto XIII Servo di Dio.
Il 24 febbraio 2012 papa Benedetto XVI ha aperto il processo di beatificazione e canonizzazione.
L'inchiesta diocesana si è chiusa il 22 febbraio 2017. A essa è seguita, due giorni dopo, la cerimonia di chiusura presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Tutta la documentazione raccolta è stata passata alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Bibliografia
Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Orsini di Roma, Torino, 1846.
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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