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Sperone Speroni
(✶1500 †1588)
Sperone Speroni (Padova, 12 aprile 1500 – Padova, 2 giugno 1588) è stato uno scrittore e filosofo italiano.
Nacque nell'antica famiglia padovana Speroni degli Alvarotti nell'antico palazzo di famiglia in contrà Sant'Anna. Il padre Bernardino fu archiatra di papa Leone X, la madre Lucia era esponente dei Contarini. Bambino prodigio negli studi, divenne professore di logica dell'Università di Padova a soli diciotto anni. Dopo pochi anni di insegnamento però decise di approfondire gli studi a Bologna, dal famoso filosofo aristotelico Pietro Pomponazzi. Alla morte di costui, nel 1525, tornò a Padova dove insegnò per altri tre anni, fino al decesso del padre; dopo di ciò dovette occuparsi attivamente della sua famiglia.
A questo periodo risale la composizione dei dialoghi che verranno pubblicati dall'amico Daniele Barbaro nel 1542, con il titolo di Dialogi: sono il Dialogo d'amore, quello Della dignità delle donne, quello Del tempo di partorire delle donne e quello Della cura famigliare, i due dialoghi lucianei Della usura e Della discordia, seguiti da quello Delle lingue e da quello Della retorica, e infine quello Delle laudi del Catajo, villa della S. Beatrice Pia degli Obici e quello Intitolato Panico e Bichi. Questi dialoghi sono le opere più note di Speroni, nonostante siano stati pubblicati a sua insaputa e non siano mai stati riconosciuti, e hanno avuto decine di ristampe nel corso del Cinquecento.
A questo periodo risale anche la composizione del Dialogo della vita attiva e contemplativa, che non venne però inserito nei Dialogi del '42, per motivi tuttora sconosciuti.
Membro dell'Accademia degli Infiammati e amico di Torquato Tasso si occupò della revisione della Gerusalemme liberata. Fu autore della Canace, pubblicata a Venezia nel 1546, tragedia che darà seguito a un'accesa polemica tra l'autore e Giambattista Giraldi Cinzio.
In seguito intervenne anche nella polemica tra lo stesso Giraldi Cinzio e Giovan Battista Pigna a proposito dell'Orlando furioso e del romanzo come genere letterario. Nel 1560 si trasferì a Roma dove divenne amico di Annibal Caro. Tornato a Padova compose i Discorsi Su Dante, Sull'Eneide, Sull'Orlando furioso e il Dialogo della istoria.
Fu fautore di un classicismo ancor più estremo di quello del vicentino Giangiorgio Trissino, cui rimproverava di aver tratto dalla storia e non dalla mitologia il soggetto della sua Sofonisba. Conformemente all'uso greco e, naturalmente, nel pieno rispetto delle unità aristoteliche, si ispirò alle Heroides ovidiane per la Canace.
Morì all'età di 88 anni. Fu sepolto nella Cattedrale di Padova negli avelli degli Alvarotti. Nell'andito della porta settentrionale gli venne in seguito eretto un monumento ad opera di Girolamo Campagna.
Bibliografia
Opere di M. Sperone Speroni degli Alvarotti tratte da' mss. originali, a cura di Marco Forcellini, Venezia, Occhi, 1740, 5 voll.
Sperone Speroni, in Trattatisti del Cinquecento, a cura di Mario Pozzi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1978, pp.471–850
Francesco Cammarosano, La vita e le opere di Sperone Speroni, Empoli, Tipografia R. Noccioli, 1920.
Francesco Bruni, Sperone Speroni e l'Accademia degli Infiammati, in «Filologia e letteratura», 13 (1967), pp.24–71.
Francesco Bruni, Sistemi critici e strutture narrative (Ricerche sulla cultura fiorentina del Rinascimento), Napoli, Liguori, 1969.
Amelia Fano, Notizie storiche sulla famiglia e particolarmente sul padre e sui fratelli di Sperone Speroni degli Alvarotti, in «Atti e memorie dell'Accademia di Padova», Padova, Tipografica G.B. Randi, 1907.
Amelia Fano, Sperone Speroni (1500-1588). Saggio sulla vita e sulle opere, I, La vita, Padova, Fratelli Drucker, 1909.
Piero Floriani, I gentiluomini letterati. Il dialogo culturale nel primo Cinquecento, Napoli, Liguori, 1981.
Jean-Louis Fournel, La rhétorique vagabonde et le portrait de la verité dans trois dialogues de Sperone Speroni, in Discours littéraires et pratiques politiques, a cura di Adelin Charles Fiorato, Paris, Publications de la Sorbonne, 1987, pp.11–59.
Jean-Louis Fournel, Les dialogues de Sperone Speroni: libertés de la parole et règles de l'écriture, Marburg, Hitzeroth, 1990.
Jean-Louis Fournel, Le monde des dialogues de Sperone Speroni: langue(s) commune(s) et communauté(s) de culture(s), in Marina Marietti et al., Quêtes d'une identité collective chez les Italiens de la Renaissance. Alberti, Guichardin, Speroni, Sienne au XVIe siècle, le Tasse, Paris, Université de la Sorbonne Nouvelle, 1990, pp.121–173.
Jean-Louis Fournel, Le travail de la critique dans les écrits sur Virgile de Sperone Speroni, in Les commentaires et la naissance de la critique littéraire (XIVe-XVIe siècles). Actes du Colloque international sur le Commentaire (Paris, mai 1988), a cura di Gisèle Mathieu-Castellani, Michel Plaisance, Paris, Aux Amatours de Livres, 1990, pp.235–243.
Jean-Louis Fournel, Il “camaleonte” e il “cuoco”. Sperone Speroni e la critica del romanzo, in «Schifanoia», 12 (1991), pp.105–109.
Stefano Jossa, Rappresentazione e scrittura. La crisi delle forme poetiche rinascimentali (1540-1560), Napoli, Vivarium, 1996.
Stefano Jossa, Verso il barocco. Sperone Speroni e Carlo Borromeo (tra retorica e mistica), in «Aprosiana», 11-12 (2003-2004), pp.11–34.
Mario Pozzi, Le lettere familiari di Sperone Speroni, in «Giornale storico della letteratura italiana», 163 (1986), pp.383–413.
Mario Pozzi, La critica fiorentina fra Bembo e Speroni: Varchi, Lenzoni, Borghini, in M. Pozzi, Ai confini della letteratura. Aspetti e momenti di storia della letteratura italiana, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 1998, vol. I, pp.247–274.
Sperone Speroni, volume monografico di «Filologia veneta», Padova, Editoriale Programma, 1989.
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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