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Tommaso Benci
(✶1427 †1470)
Tommaso Benci, anche noto come Tommaso di Lorenzo di Giovanni Benci (1427 – Firenze, 16 aprile 1470), è stato un mercante, poeta, scrittore, traduttore e filosofo italiano.
Nascita e formazione
Tommaso Benci nacque nel 1427. Suo nonno era Giovanni di Taddeo Benci, che fu ufficiale e priore nel 1380 (venne condannato al confino nel 1387 perché "tra gli amici del Papa"), mentre suo padre era Lorenzo Benci, un mercante di stoffe di lino, che nel tempo libero si dedicava alla poesia. Inoltre, il padre amava anche collezionare i testi più vari e si dilettava a copiare opere e documenti di altrettanto vario genere.
Tommaso e i suoi fratelli, non solo seguirono le orme paterne e si dedicarono alla mercatura, ma furono anche da lui indirizzati all'amore per i libri e per la cultura della letteratura, iniziando anche loro a copiare testi di varia indole.
Carriera e produzione letteraria
Accanto al collezionismo, va detto che la produzione di Tommaso fu certamente di un livello artistico superiore rispetto a quella paterna. Di lui ci restano cinque sonetti e due canzoni, con argomento di prevalente carattere amoroso, nonché sedici ottave inserite dopo l'episodio dell'Annunciazione nella Rappresentazione di Santo Giovanni Battista di Feo Belcari e alcuni volgarizzamenti di opere classiche, come la tragedia Medea di Lucio Anneo Seneca, il poema Georgiche di Publio Virgilio Marone e il Pimander attribuito ad Ermete Trismegisto.
Tra tutta la sua produzione, quella che spicca è proprio la traduzione in lingua fiorentina del Pimander, terminata nel settembre del 1463, che venne pubblicata per la volta a Firenze dal tipografo italo-olandese Lorenzo Torrentino solo nel 1545 sotto il titolo Il Pimandro di Mercurio Trismegisto, tradotto da Tommaso Benci in lingua fiorentina (altre ristampe ci furono nel 1547, 1548, 1549 e anche nel 1944). Il volgarizzamento si basava sulla versione in lingua latina del celebre filosofo umanista Marsilio Ficino. Infatti, i fratelli Tommaso e Giovanni Benci erano proprio «conphilosophi» del Ficino, così chiamati proprio da quest'ultimo in una lettera datata al 2 agosto 1462 e indirizzata al suo «compare carissimo» Lionardo di Tone Pagni.
Altro aneddoto importante riguarda la partecipazione del Benci come accademico al simposio platonico svoltosi il 7 novembre 1468 a Careggi, nel quale il Ficino gli fece commentare un'orazione di Socrate.
Morte
Tommaso Benci, infine, morì nella città di Firenze il 16 aprile del 1470.
Opere
Sonetti
Quand'io penso talvolta all'ultim'ora
Mosso da gientil fiamma in che sta il core
Giove il suo figlio aveva a ber mandato
O dolce amante con candida vesta
Perché deposta vita ogni uom s'interra
Canzoni
L'abscosa fianma ch'al cor dà più vari po
Amor, da poi ch'io son dentro al tuo regno
Traduzioni
Il Pimandro. – traduzione in lingua fiorentina del Pimander, un'opera ermetica greca attribuita al mitico Ermete Trismegisto
Medea – traduzione e volgarizzamento della tragedia Medea di Lucio Anneo Seneca
Georgiche – traduzione e volgarizzamento del poema Georgiche di Publio Virgilio Marone
Altre opere
sedici ottave inserite dopo l'episodio dell'Annunciazione nella Rappresentazione di Santo Giovanni Battista di Feo Belcari
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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