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Masuccio Salernitano
(✶1410 †1475)
Tommaso Guardati, detto Masuccio Salernitano o Masuccio da Salerno (Salerno o Sorrento, 1410 circa – Salerno, 1475), è stato uno scrittoree novellista italiano.
Era uno dei tre figli di Margaritella Mariconda e di Loise, membro della nobile famiglia sorrentina dei Guardati, titolata del feudo di Torricella fin dal 1181. Nato sotto il segno dell'Ariete, come egli stesso ricorda nel suo Novellino, dunque tra marzo e aprile, forse era figlio primogenito. Infatti, come imponeva la tradizione dell'epoca, portava il nome del nonno paterno. Il fratello Francesco fu un medico, mentre la sorella Ippolita sposò il giurista Bernuccio Quaranta, di Cava de' Tirreni.
Da giovane si dedicò agli studi ecclesiastici, che però abbandonò poco dopo per intraprendere la carriera di funzionario dello Stato; quindi si trasferì a Napoli, presso la corte di Alfonso d'Aragona, dove si integrò ben presto nell'ambiente umanista. Il poeta Giovanni Pontano, in un celebre epitaffio, affermò che Masuccio Salernitano era nato e deceduto nella stessa città, motivo per cui le incertezze storiche circa il luogo di nascita del novellista si risolvono nell'indicazione di Salerno (dove certamente morì), con probabilità inferiore su Sorrento, terra d'origine di suo padre.
Non molto dopo il 1440, Masuccio sposò la nobile Cristina de Pandis, nativa di Manfredonia, da cui ebbe cinque figli: Loise (che ricevette il nome del nonno paterno), Alferio, Vincenzo, Caracciola e Adriana. Nella capitale del Regno, il novellista strinse numerose amicizie, anche con esponenti della famiglia reale e della corte, nobili campani e spagnoli, ambasciatori di diverse città italiane ed intellettuali. Dopo il 1463, ritornò a Salerno e fu segretario del principe Roberto Sanseverino.
Secondo lo storico salernitano Matteo Fiore, sarebbe sepolto a Salerno nell'antica Chiesa di Santa Maria de Alimundo, in una nicchia al centro del pavimento e priva di iscrizioni.
Opere
Masuccio Salernitano è ricordato esclusivamente come autore del Novellino, raccolta di cinquanta racconti satirici e grotteschi, pubblicata peraltro postuma nel 1476.Il testo del Novellino, impregnato di forte carattere anticlericale, figura nel primo Indice dei libri proibiti promulgato dalla Santa Congregazione dell'Inquisizione romana. La pubblicazione dell'opera, dedicata alla nobildonna Ippolita Sforza, fu curata da Francesco del Tuppo.
Una delle sue novelle, Mariotto e Ganozza (novella XXXIII), ispirò indirettamente il Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Il regista Silvio Amadio intitolò un suo film, Come fu che Masuccio Salernitano, fuggendo con le brache in mano, riuscì a conservarlo sano, in onore del novellista salernitano.
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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