La congiunzione ma
Sfatiamo un luogo comune che — se non ricordiamo male — ci fu inculcato ai tempi della scuola: la congiunzione ma non può mai introdurre un periodo; dopo il punto fermo, cioè, la proposizione non può cominciare con un ma.
I fautori di questa legge linguistica sostengono, infatti, che la congiunzione ma essendo un’avversativa deve indicare un contrasto tra due elementi (o proposizioni): Luigi ha sbagliato ma senza volerlo; Pasquale è timido ma ambizioso.
A costoro ricordiamo — qualora ce ne fosse bisogno — che un periodo può cominciare benissimo con un ma perché in questo caso la congiunzione perde la sua avversità per indicare la conclusione o l’interruzione di un discorso per passare a un altro: ma veniamo al perché. Molto spesso è unita a un’altra avversativa, però, formando il costrutto ma però, che non è affatto errato, come sostengono i soliti soloni della lingua.
Seguita da un punto esclamativo (!) la suddetta congiunzione esprime un dubbio, un’incertezza acquisendo il valore dell’interiezione mah!: hai deciso cosa fare? Ma!
Per concludere, amici lettori, usate pure il ma dopo il punto fermo, nessun linguista, degno di tal nome, potrà tacciarvi di analfabetismo (linguistico).
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