Uso abusato del verbo fare
Due parole, due, sull’uso appropriato del verbo fare. Questo verbo, dunque, è adoperato in tutte le salse, come suol dirsi; ciò non è affatto ortodosso sotto il profilo grammaticale.
A questo proposito è bene ricordare che l’uso di fare, in sostituzione del verbo dire, per esempio, è linguisticamente accettabile soltanto quando nel corso di una narrazione o di un dialogo sottintende anche l’azione del gestire e vuole esprimere il concetto, o meglio, l’idea di un intervento repentino: m’incontra per strada, per caso, e mi fa... (cioè: mi dice) quando sei tornato?.
È bene evitare — sempre che si voglia parlare e scrivere secondo le leggi della lingua — alcune locuzioni in cui il verbo fare è adoperato nella forma riflessiva apparente: farsi l’automobile e simili; farsi i baffi; farsi la barba, farsi i capelli; farsi la testa; farsi le unghie; farsi un dovere; farsi cattivo sangue; farsene una passione; farsene una malattia.
In tutte le espressioni su dette il verbo fare può benissimo essere sostituito con un altro più appropriato. Farsi la barba, per esempio, si può sostituire con il verbo radersi.
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