Consigli linguistici
Ancora qualche consiglio del linguista Luciano Satta.
Poveretto. Credevamo che la consuetudine fosse finita; invece si continua a chiamare poveretto o poveretta la vittima di un incidente. Sa di giornalismo vecchio.
Praticamente. Prima di usarlo, vediamo se questo avverbio serve: il più delle volte no, tranne un certo desiderio di attenuare, ma allora il praticamente è parola troppo di comodo, e vagamente ipocrita. Inoltre non definisce bene il concetto: scrivendo «L’illuminazione è praticamenteinesistente» non si spiega se l’illuminazione è solo difettosa o se c’è così poca luce che si va a sbattere la testa contro i lampioni.
Ulteriore. Quasi sempre può essere sostituito da altro. Può passare, per esempio, in «Si cerca di evitare un ulterioreaggravamento della situazione», ma sta male in «Ci saranno ulterioriincontri; ossia ulteriore è accettabile nel senso di qualcosa in più come quantità (e anche in senso spaziale: «Le truppe hanno fatto un’ulterioreavanzata»), ma non nel senso di qualcosa in più come ripetizione di un avvenimento. Lo stesso vale, si capisce, per l’avverbio ulteriormente.
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