Assorbire e calcolare

A nostro modo di vedere, questi due verbi non vengono quasi mai adoperati a dovere. Cominciamo con calcolare , il cui significato proprio è fare i conti, i calcoli (i latini usavano i sassolini, i calcoli per fare i.... calcoli; di qui il verbo).
Spesso si usa col significato di stimare, valutare, considerare, soppesare, pensare e simili: partiamo domani mattina alle sei e calcoliamo di essere da te entro un’ora e mezzo. Un costrutto simile è un francesismo, e in buona lingua italiana — a nostro avviso — è da evitare.
Lo stesso discorso per quanto riguarda il verbo contare: conto su di te. Molto meglio: faccio affidamento su di te.
E veniamo al verbo assorbire il cui significato principe è inghiottire liquidi ( Etimo.it — assorbire). Nell’uso corrente si adopera nel senso di portar via, consumare, prendere, esaurire, impegnare e simili: non posso uscire perché il lavoro mi assorbe tutto il pomeriggio. È un uso improprio del verbo. Si dirà, più appropriatamente: il lavoro mi impegna tutto il pomeriggio.
Per quanto riguarda la coniugazione può prendere o no l’infisso -isc- : assorbo e assorbisco. Ha due participi passati: assorbito e assorto. Quest’ultimo di uso raro, però.

06-02-2017 — Autore: Fausto Raso