Guardaspalle o guardiaspalle?
Due parole, due, sull’uso corretto del verbo guardareche concorre alla formazione di alcuni nomi composti. E ci spieghiamo meglio. Si deve dire guardiacacciao guardacaccia; guardaspalleo guardiaspallee simili? La “i” nel centro della parola la mettiamo o no?
La stampa, in genere, dà entrambe le grafie e, come sempre in fatto di lingua, sbaglia: la iva omessa. E vediamo subito il perché.
Si tratta di parole composte di un verbo (guardare, con il significato di ‘vigilare’) e di un sostantivo e non di due sostantivi (guardiae caccia, per esempio). Poiché la terza persona singolare del presente indicativo del verbo guardareè guarda(senza la i), avremo guardacaccia (colui che guarda, che controlla la caccia) , guardaspalle (colui che guardale spalle), guardafili, guardaboschi, guardaportone, guardafrenie via dicendo.
Non seguite, quindi, i numerosi vocabolari permissivi che ammettono entrambe le grafie per alcuni sostantivi (guardacacciae guardiacaccia) e per altri no (solo guardaboschi, solo guardaspalle).
A questo punto, però, ci domandiamo: ammesso che si possa inserire quella i, perché — come suol dirsi — due pesi e due misure? Ripetiamo: tutti i sostantivi composti con il verbo guardaresi scrivono senza la iepentetica (l’epentesi, forse è bene ricordarlo, è l’inserimento di una o più lettere non etimologiche nel corpo di una parola).
Fa eccezione guardiamarina, cioè il più basso grado di ufficiale nella marina militare, perché non ha nulla in comune con il verbo guardareessendo pari pari lo spagnolo guardia marinatrasportato in lingua italiana in grafia unita.
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