Quotare...

Ciò che stiamo per scrivere non avrà l’approvazione di qualche “linguista d’assalto” e di qualche “coraggioso” anonimo che segue questo portale con la sola speranza di prenderci in castagna, per poi inviarci i suoi commenti.
La cosa ci lascia nella piú “squallida indifferenza” e andiamo avanti per la nostra strada sempre piú convinti della bontà di quanto scriviamo, lasciando ai nostri amici la libertà, ovviamente, di seguirci o no.
Intendiamo parlare del verbo denominale “quotare” che significa “fissare, stabilire un prezzo, una quota”: quel titolo è quotato in Borsa. Spesso si usa in senso figurato con il significato generico di “valutare”, “stimare”, “giudicare”, “apprezzare” e simili: È un professionista molto quotato. A nostro avviso è un uso, questo, da evitare in buona lingua italiana (anche se ammesso da numerosi vocabolari). Perché adoperare il verbo quotare fuor del suo significato primario quando ci sono i su citati verbi che fanno alla bisogna?

http://www.etimo.it/?term=quota&find=Cerca

16-11-2017 — Autore: Fausto Raso