Insignificante...
Ancora un vocabolo, per l’esattezza un aggettivo, del nostro idioma gentil sonante e puro, per dirla con l’Alfieri, adoperato molto spesso impropriamente con l’ “avallo” dei vocabolari: insignificante.
L’accezione propria del vocabolo è “che non ha alcun significato”, “che non significa nulla” e simili e in senso figurato “privo di carattere”, “privo di sostanza” e simili: è un discorso insignificante; quello scritto è insignificante; è un uomo insignificante. Bene.
Molti lo adoperano, però, “alla francese” con un traslato un po’ forzato: l’azienda ha avuto una perdita insignificante; le ferite riportate nell’incidente sono insignificanti e simili.
In casi del genere – chi ama il bel parlare e il bello scrivere – usi vocaboli che fanno alla bisogna: “perdita lieve, trascurabile”; “ferite di poco conto”.
Insignificante “alla francese”, insomma, si può sostituire con: lieve, trascurabile, di nulla, di poco conto, ecc. a seconda del contesto.
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