Il capestro
Abbiamo notato che alcuni dizionari classificano il sostantivo 'capestro' tra i vocaboli di etimologia incerta, pur provenendo dal latino capistrum. Noi, modestamente, cercheremo di provare che si tratta di un sostantivo deverbale proveniente dal verbo latino capere (prendere). Da questo verbo — con il trascorrere del tempo — è nato, sempre in latino, un altro verbo, intensivo di capere e passato pari pari in italiano, captare e vale, letteralmente, prendere con astuzia, con forza, con accortezza.
Torniamo, ora, al capestro, cioè alla fune per animali. Quando mettiamo il capestro attorno al collo degli animali non li prendiamo con la forza o con l'astuzia? O quando si condanna al capestro un uomo, non si usa, forse, la forza?
E uno scapestrato chi è, se non un individuo senza capestro, cioè una persona che conduce una vita sfrenata, disordinata, priva di regole perché la sua mente non è atta a prendere e, quindi, a contenere le idee? Ma non finisce qui.
Se non abbiamo preso una topica, con capestro si intende anche un abito femminile scollato. E qui attendiamo eventuali smentite dalle gentili lettrici.
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