Uscire dai gangheri
Questa locuzione, che significa sdegnarsi, arrabbiarsi, irritarsi e comportarsi di conseguenza, non abbisognerebbe di spiegazioni circa la provenienza: le persone che escono dai gangheri assomigliano alle porte, che, senza più una guida (il ganghero — come si sa — è un perno di ferro che, infilato in un occhio della bandella fissata al battente, serve a sostenere e a rendere girevoli le imposte delle finestre, degli armadi, degli usci ecc.), impazziscono.
Non è raro trovare nelle espressioni che si adoperano per indicare uno stato di collera l'idea di trasposizione, come se una persona perdesse il suo vero essere per diventare altro: andare in bestia, perdere le staffe, come dire perdere il controllo, riferito all'equitazione.
Con lo stesso significato si usano anche le espressioni uscire dal manico, vale a dire comportarsi come un martello, per esempio, che, uscito dal manico, scappa via senza controllo; andare su tutte le furie (il cui significato è, appunto, intuitivo) e perdere il lume degli occhi: divenire quasi cieco per l'ira e agire di conseguenza, senza rendersi conto di che cosa si stia facendo.
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