I capilinea o i capolinea?
Una regola grammaticale stabilisce che il plurale di parole composte con una forma verbale e un sostantivo maschile (singolare) si ottiene modificando il sostantivo: marciapiede, marciapiedi. Ho notato, però, che non tutti i vocabolari concordano su questa regola.
Per quanto attiene al plurale di "copricapo", per esempio, alcuni dizionari, tra i quali il Treccani, non riportano il plurale (il che lascia supporre che il plurale si forma secondo la regola su riportata); altri ammettono l’invariabilità (i copricapo) e il plurale normale (copricapi); il Dop, però, specifica che la forma invariata è meno comune. Il Devoto-Oli compatto, edizione 2006/2007 con Cd-Rom, registra esclusivamente l’invariabilità del termine; lo stesso vocabolario, però, riporta coprifuochi quale plurale di coprifuoco. Non è lo stesso caso di copricapo?
Perché due pesi e due misure? Perché, insomma, i copricapo e i coprifuochi? Ma torniamo un attimo al Dop che – a mio avviso – confonde un po’ le idee per quanto riguarda la formazione di alcuni plurali: copricapo, copricapi; copribusto (invariabile); copricalice (invariabile); coprifuoco, coprifuochi; copriletto (invariabile). Se la regola sopra citata non è errata come si spiega questa anarchia nella formazione di alcuni plurali?
Ecco un altro caso in cui un povero cristo – consultando più vocabolari – non sa come comportarsi per non sbagliare in quanto i pareri sono discordi. Sto parlando del plurale di capolinea. Per il De Mauro in linea il sostantivo è ermafrodito e tassativamente invariato: il/la capolinea, i/le capolinea. Il Treccani in linea lo considera esclusivamente maschile e si può pluralizzare in capilinea. Sulla stessa lunghezza d’onda il Dop , il Devoto-Oli 2006/2007 e Sapere.it (i capolinea o i capilinea). Per il Gabrielli e la Garzantilinguistica il sostantivo è maschile e si pluralizza normalmente (capilinea).
E a proposito di ermafrodito è bene ricordare che questo vocabolo è sostantivo e aggettivo. Ermafrodita (con la a) è il sostantivo femminile o l'aggettivo femminile, non il maschile (sostantivo o aggettivo) singolare. Avremo, quindi: un fanciullo ermafrodito; una fanciulla ermafrodita; due fanciulli ermafroditi e due fanciulle ermafrodite.
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