Una mostruosità linguistica (2)
Riallacciandoci alla mostruosità linguistica di ieri (l'uso distorto dei verbi giustiziare e assassinare) ce ne sono altre che la stampa ci propina a ogni piè sospinto. Vediamone qualcuna. Cominciamo con il verbo comminare, adoperato sempre a sproposito, soprattutto dai cronisti sportivi.
Leggiamo spesso sulla stampa (ma l'ascoltiamo anche nei notiziari radiotelevisivi) che «la commissione disciplinare ha comminato due turni di squalifica al calciatore Sempronio», mettendo in allarme i tifosi. Costoro, invece, se sono ben ferrati in lingua (al contrario dei cronisti) debbono rimanere tranquilli: la commissione disciplinare ha solo minacciato di squalificare il giocatore.
Sì, questo il significato proprio del verbo. Comminare non significa affatto dare, erogare, infliggere come la maggior parte degli operatori dell'informazione e, ahinoi, anche gente di cultura ritengono.
Il verbo in questione è il latino comminari, formato con cum e minari che significa prevedere, minacciare.
Comminare una pena significa, per tanto, minacciarla collettivamente (cum, prefisso collettivo), prescriverla, prevederla, non infliggerla. Alla luce di quanto sopra chi può comminare una pena, vale a dire stabilirla, prevederla, prescriverla, sancirla non può essere che la legge, e per questa il codice: per il delitto di rapina a mano armata il codice commina (prevede, stabilisce) la reclusione da 10 a 20 anni.
Il codice, dunque, commina; il giudice (la commissione disciplinare), invece, applica ciò che il codice, appunto, prevede (commina). La commissione disciplinare, quindi, non può comminare una squalifica, può solo applicare ciò che i regolamenti sportivi comminano, prevedono per coloro che si rendono colpevoli di atti illeciti.
E che dire dell'espressione essere nell'occhio del ciclone volendo significare che una persona si trova nei guai? Altra mostruosità linguistica. Perché? Perché la locuzione vale esattamente il contrario. L'occhio del ciclone è la regione centrale dell'anello dell'uragano, dove il vento è molto moderato e la pioggia quasi inesistente. Chi si trova dentro l'occhio sta molto meglio, quindi, di chi sta fuori.
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