Non capire un acca (o un'acca)
Chi non conosce questa locuzione che significa non capire nulla? Ma perché si adopera l'acca come sinonimo di nulla, niente?
La spiegazione ci sembra intuitiva e non abbisognevole di... spiegazioni. Coloro che sanno un po' di latinorum sanno anche che l'identificazione della consonante con nulla, niente si deve al fatto che la predetta consonante in origine si pronunciava aspirata, poi, con il trascorrere del tempo si attenuò fino a perdere completamente il valore di aspirazione non incidendo più sulla pronuncia, non valendo, quindi, nulla. Anche in italiano, del resto, la consonante è presente in alcune voci del verbo avere e in alcune esclamazioni — che testimoniano la derivazione latina — ma non vale nulla agli effetti della pronuncia.
A questo proposito ci è venuta alla mente un'altra locuzione — ormai desueta e, per tanto, poco conosciuta — non valere un ette, in cui ette sta per nulla, niente. Anche qui occorre rifarsi al latino per capire la meccanica
dell'accezione di ette come sinonimo di nulla.
Ette è, infatti, la pronuncia italianizzata della congiunzione latina et (e) con il significato di parte del discorso priva di importanza e, quindi, di nessun valore.
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