Comandare a bacchetta
Tutti conosciamo il modo di dire succitato, che significa comandare in modo autoritario, quasi dispoticamente; esercitare il potere, insomma, in maniera non proprio ortodossa.
Ciò che non tutti sanno, probabilmente, è il fatto che la predetta locuzione non deriva dall'uso figurato della bacchetta del direttore d'orchestra, che non comanda ma dirige.
L'espressione, come si può leggere nelle note linguistiche al Malmantile racquistato (un poema burlesco), viene dal fatto che «comandare a bacchetta vuol dire comandare assolutamente e dispoticamente in ogni congiuntura, come re o capitano che porti scettro, mazza o bastone di comando». La bacchetta, infatti, è bene ricordarlo, è un antico simbolo di potere, di comando.
Vi sono anche altri modi di dire che hanno che vedere con la bacchetta, caduti, però, in disuso, come: Signore a bacchetta, cioè persona molto autoritaria; rendere la bacchetta, vale a dire lasciare il comando. Di significato uguale e intuitivo l'espressione comandare a campanello.
Un po' diverso, invece, il senso della locuzione avere (o tenere) il mestolo in mano, che significa comandare e fare e disfare una cosa a proprio piacimento, come la massaia che — in cucina — tiene il mestolo.
Il modo di dire implica il fatto che una persona, cui l'espressione si riferisce, ci metta un gusto particolare nel
comandare, come recita il proverbio: «Chi ha il mestolo in mano, si fa la minestra a modo suo».
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