Il pro e il contra
Due parole sull'uso corretto delle preposizioni improprie contra e contro.
La prima, che vale contro, non è più nell'uso, resta solo nella locuzione il pro e il contra (la pronuncia della o deve essere aperta, ò), sebbene vada sempre più affermandosi il pro e il contro.
In funzione di prefisso richiede il raddoppiamento della consonante che segue: contraccolpo, contraccambio, contraddanza, contravveleno ecc. Alcune forme semplici, cioè senza il raddoppiamento della consonante che segue, come, per esempio, contradire, sono tollerate ma da evitare in uno scritto formale.
La seconda, contro, si unisce direttamente al sostantivo che segue, alcuni Autori la fanno seguire dalla particella a (ma in buona lingua non è un uso da seguire): Luigi, infuriato, si scagliò contro i presenti; l'automobile, sbandando, finì contro al muro. Con i pronomi personali si può far seguire dalla preposizione a: contro me; contro a me. È preferibile, però, la preposizione di: contro di me. Al contrario di contra non richiede mai il raddoppiamento della consonante che segue: contropelo; controcassa ecc.
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