A riveder le bucce
Il significato scoperto dell’espressione è noto a tutti. Si adopera questo modo di dire - in senso figurato, naturalmente - quando si vuole esaminare accuratamente il lavoro altrui per vedere se sotto la buccia è tutto in ordine e ciò che è stato fatto non presenta alcun difetto. Bene.
Per il significato ragionato, vale a dire per comprendere il significato nascosto di questo idiomatismo occorre rifarsi, come il solito, al... solito latino. Il Caix, infatti, fa derivare la voce italiana buccia dal latino praepucia, femminile di praepucium (praeputium), pelle, epidermide.
Con il trascorrere del tempo la buccia acquisì anche il significato di involucro superiore della frutta e di pelle degli animali donde un altro modo di dire: far la buccia, cioè far la pelle, quindi uccidere.
Più genericamente la buccia è la superficie, la parte anteriore: «Qual suole il fiammeggiar delle cose unte / Muoversi pur su per l'estrema buccia» (Dante, Inf. 19.28).
Riveder le bucce vale quindi, in senso figurato, rimuovere la pelle, l'involucro, per vedere se tutto è come deve o dovrebbe essere.
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