Gli orrori di un linguista...
Un lettore ha posto il seguente quesito al titolare della rubrica di lingua di un importante giornale quotidiano cartaceo e in rete: «Ho un po' di dubbi circa l'utilizzo della congiunzione e dopo una virgola. Da quello che ho sempre studiato so che non è corretto perché la virgola serve a separare mentre la e ad unire. Tuttavia mi capita spesso, rileggendo quello che scrivo, di avere la sensazione che la virgola sia necessaria per prendere fiato. Cosa ne pensa? (Firma)»
Ecco la risposta: «L’argomento è stato già trattato in questo forum e si è osservato che in particolari situazioni espressive la congiunzione e dopo la virgola ci può stare tranquillamente, anzi è bene che ci stia. Si legga qualche pagina dei Promessi sposi e vedrà che Manzoni deroga da una regola che in realtà non esiste.»
Nella risposta al lettore che chiedeva lumi circa l'uso corretto della congiunzione e dopo la virgola il linguista è scivolato in un errore là dove scrive «...e vedrà che Manzoni deroga da una regola che in realtà non esiste».
Il verbo derogare si costruisce con la preposizione a, non da. Si deroga a una legge, dunque. Il verbo in oggetto significa, infatti, togliere (temporaneamente) vigore a una legge, a un contratto e simili.
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