Quivi e ivi
Un cortese lettore, che segue sempre le nostre modeste noterelle sul buon uso della lingua italiana, desidera sapere se gli avverbi di luogo quivi ed ivi si possono considerare sinonimi. La questione, cortese amico, è un po’ controversa: alcuni vocabolari danno i due avverbi l’uno sinonimo dell’altro; altri, pilatescamente non specificano nulla.
Il Sandron, per esempio, riporta: «quivi, là, in quel luogo, ivi, nel luogo di cui si parla»; facendo chiaramente intendere, quindi, che ivi e quivi si possono adoperare indifferentemente. Quivi, invece, significa solo in quel luogo là ed è un errore – a nostro modo di vedere – adoperarlo al posto di qui, in questo luogo.
Quivi, insomma, si deve usare quando si indica un luogo diverso dal quale si trova chi parla (o scrive) o chi ascolta. Diremo, quindi, correttamente, domani partirò per Cosenza e quivi (in quel luogo, là) ritroverò gli amici di un tempo.
Quando compiliamo una domanda (secondo un esempio fatto dal cortese interlocutore) dobbiamo scrivere ivi residente (cioè nello stesso luogo di chi scrive) e non quivi. L’avverbio ivi, insomma, sta per lo stesso luogo, lo stesso spazio. C’è da dire, però, che nell’uso corrente quivi e ivi si confondono.
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