Ci hanno o c'hanno?
È corretto apostrofare il pronome personale “ci” davanti al verbo avere? Molto spesso mi capita di leggere, sulla stampa, frasi tipo “c’hanno detto che...”. Insomma, ci hanno o c’hanno? ci domanda un cortese lettore di Fiuggi.
Nessuna legge grammaticale vieta di apostrofare la particella pronominale ci e l’omonimo avverbio di luogo davanti a parole che cominciano con le vocali e e i: c’entra, ci invitò. Alcuni linguisti ammettono l’apostrofo anche davanti ad altre vocali. Ci sembra un uso scorretto e da condannare.
L’elisione è corretta solo se, come dicevamo, la parola che segue la particella comincia con una e o una i al fine di conservare alla consonante c il suono palatale.
Davanti alle altre vocali la c acquisterebbe un suono gutturale: ci approvò e non c’approvò; ci andrei e non c’andrei, ché si leggerebbero rispettivamente capprovò e candrei.
Per lo stesso motivo bisogna scrivere ci hanno e non c’hanno in quanto si leggerebbe canno.
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